— 211 — quale esattamente ci è conservata nelle Esposizioni » d’ogn’uno; et oltre i favori ricevuti qui spesse fiate dalle » loro Maestà et da questi Prencipi et Signori, è in particolare » stato grandemente favorito da quella Regina ; dalla quale » nel tempo di tre mesi et più che si è trattenuto in quell’ i-» sola, ha havuto occasione di ricevere molte volte questo ho-» nove, di ritrovarsi con Lei in ragionamenti domestici et cor-»tesi; de’quali, se vi sarà cosa degna dell’intelligenza della » Serenità Vostra, lascierò a lui il carico di farne relatione, » ritornandosene egli al presente costì ; bastando a me dirle » delle cose havute, questo solo, ben avvertito et considerato » da lui a guisa d’Imoino consumato nel governo de’ Stati per » la bellezza del suo felicissimo ingegno ; che non poteva la » Regina contenersi alcune volte di non manifestare, con qual-» che parola rappresentata con un poco di escandescentia, il » dispiacere del suo animo, per vedersi manco honorata da » quel Seren.mo Dominio al presente, che prima, mentre era, »si può dir, privata; quasi che l’haver fatto acquisto d’urt »regno, Le sia stato di pregiudicio presso di Lui; et nell’ac-» commiatarsi da Lei, l’ultime parole sue furono, che ìiaveva » ella sempre inteso che la città di Vinetia era fondata nel-» V acque, ma che hora le pareva di poter dire, che si fosse » affondata nel fiume Lethe.....» Ecco finalmente la lettera che Francesco Gradenigo scrisse a Pietro Duodo ambasciatore in Francia, e che trovasi appunto fra i Dispacci di Francia, a dì 2 Novembre 1596. « Iil.mo Sig.r Ambasciator. » Havendo io fatto questo viaggio d’Inghilterra con buona » gratia di V. Sig.ria Ill.raa; mi ha parso che sij mio debito il » darle particolar conto di quelle cose, che io ho osservate de-» gne della notitia sua. Io mi partì donque da S. Moro alli » cinque del passato, et in tre dì me ne andai a Rovano, dove » mi fermai un giorno, et in un altro arrivai a Dieppe, sichè » in cinque giorni in tutto gionsi a porto di mare. Quivi ri-» trovai una nave benissimo armata, con la quale felicemente » in una notte me ne passai in Inghilterra, e me ne sbarcai a » Dover. In questo loco presi le poste, e in due giorni andai