— 170 — le lettere patenti, nelle quali g-li si concedeva il diritto di cittadinanza ed una pensione, che premiava il passato, e impegnava a nuovi servigi nell’ avvenire (1). -Siccome poi gli Stati dell’ Italia settentrionale assoldavano cosi spesso capitani di compagnie di ventura, credetti mio debito d’investigare, oltre a quello di Venezia, altri Archivi, ove potessi trovar documenti relativi a soldati inglesi. A Mantova, fra i corrispondenti del marchese Lodo-vico Gonzaga, dal Maggio 1377 al 1381, noi troviamo (oltre a sir John Hawkwood ed a sua moglie Donina Visconti, figlia naturale di Bernabò) il sopracitato Guglielmo Gold, Giovanni Thornbury e Gualtiero Bonet, che tutti furono condottieri. Le lettere di soldati inglesi, scoperte fino a questi dì nell’ Archivio di Mantova, sommano a trentaquattro (2). Alcuni documenti curiosi furono anche trovati nella Libreria capitolare di Cividale del Friuli, piccola città a quattro leghe a nord-est di Udine. Essi documenti si riferiscono ad un negoziato fra alcune compagnie di ventura inglesi e il Patriarca di Aquileja. Pare che nell’ anno 1388 una banda composta di ottocento inglesi, uomini d’arme ed arcieri, e che da (1) La lettera patente è registrata nel libro dei Privilegi. Nello stesso volume potrà vedersi un altro documento che tratta un soggetto assai disputato. È la lettera di naturalità conceduta a Sebastiano Caboto. Essa prova almeno eh’ egli non era nato a Venezia, (2) Un ragguaglio ben fatto degli Archivi di Mantova fu publicato nel 1861 dal Cavaliere T. Todebini, al quale io son debitore della notizia di queste lettere, che poi mi furono procurate dal Conte Dandolo.