— 22 — » tutti gli scrittori che vi attendono, e interamente non » sarà eseguito da alcuno di loro. Ma il direttore degli » archivi (Master of thè Rolls) avea ragione di non » prescrivere una formula che fosse di minor portata. » Questo passo, e più le istruzioni del Master qf thè Rolls che riferisce più sotto, mi sembrano giustificare la mia traduzione di Calendar in Regesti. Calendario nella nostra favella avrebbe tutt’ altra significazione. Indice e Catalogo significherebbero troppo poco. Catalogo ragionato (Catalogne raisonné), come accenna il giornalista, parrebbe più giusto, ma oltre al tradurre in due parole italiane una sola inglese, non presta la idea vera del lavoro, composto com’ è di sunti e anche di qualche documento, e non è un ordinamento preconcetto e classificato con ordine logico di materie, nè ha altro ordine che il cronologico. Per i cultori degli studi storici, anche in Italia, la voce Regesta, latina di basso conio, ma latina, è voce, direi quasi, tecnica. Tutti conoscono, non fosse altro, quella stupenda opera del Jaffè, Regesta Swmmorum Pontificum. Se la voce Regesti manca al nostro vocabolario io non mi perito dell’ usurparla al latino, fonte della nostra lingua, particella minima è vero, ma particella dello idioma che noi, gente di schiatta latina, abbiamo ereditato dai nostri padri antichi. Nel Lexicon del Forcellini si legge : Regesta-rege-storum res multcs in unum collecta et in tabulas et com-mentarios relatce, qua vulgo comete registra dicuntur. Il Ducange così definisce i regesti: Regestum, Liber in quem regeruntur (si riportano) commentarli quivis, vel Epistola! Summomm Pontificum.