— 210 — Wotton in una conversazione relativa al Papato (la »publica da servire et godere (sic) come -molto desiderata, la » qual al sicuro, come parturiria buon frutto per la nattione » in materia del negotio, così saria mediatrice in qualche im-» portante negotio ; et sogionse il Sig.r Honesdù: non havete » detto la, più santa meglior parola a vostri ,dì ; sarebbe a » punto con reconciliatione de dispareri importanti et perico-» tosi ; et potrebbe con dignità venite, havendo la compagnia -> di tanti altri, come di Spagna, Pranza, Portogallo et simili. » A tutti questi raggionamenti così del Sig.*’ Conte, come » del Sig.*' Honesdù et Sig.r Felippo Sindene, io ho risposto » in generale che ci potevimo prometter d’ogni favore et > d’ogni gratia dalla loro cortesia, che con ogn’uno era molto > liberale.; eh’ io ero persona particolare, che non potevo ri-•> sponder nelle cose publiche, ma così come m’era grato sen-» tir da persone così graduate et qualificate proponer tanti » honori et favori a persona publica della nostra República, »così con 1’ occasione ne darei quel Conto alla Seren.nia » Sig.1’*3 eh’ io doveva ; ringratiandoli in particolare degl’ ho-» nori fatti alla mia persona, con altre parole che mi venero ; » facendo in particolare certo il Sig.1' Conte di Lester che la » Seren.nia Sig.1'1» conservava fresca memoria degl’oblighi che » ha a quella corona per l’attioni de’ suoi antecessori, et che » insieme è benissimo affetta verso S. M.tà in particolare ; et in » ciò non saprei che altro dire a V.a Sig.ria Clariss.a » I sentimenti di Elisabetta rispetto al contegno della República si fanno manifesti eziandio dal seguente paragrafo di una lettera scritta da Giovanni Moro, ambasciatore a Parigi, il dì 26 Agosto 1583: « Serenissimo Principe. » Il Mag.co Sig.r Ottavian Cornaro del Clar.mo Sig.r Carlo » che partì meco di costì desideroso di vedere il mondo per » rendersi in tal modo più atto a ben servire la Ser.tà y.a et » la sua patria, dopo haversi fermato in questo regno lo spa-» tio di un anno con avantaggio, è passato in Inghilterra, » aprendosi da per tutto la via co ’1 mezzo delle sue virtù et » amabilissime conditioni, per farsi stimar degno della gratia