— 104 — ritrovarsi nella corrispondenza degli ambasciatori in altre corti. Cosi, per esempio, le lettere amorose della regina Elisabetta (Settembre 1579) all’Angiò, si trovano nei dispacci del Lippomano, allora ambasciatore veneto in Francia (1). Nel Luglio 1556 1’ ambasciatore Badoer (1) Le lettere a cui si allude nel testo sono due. La prima non ha data, ma trovasi in un Dispaccio di Girolamo Lippomano spedito da Parigi il 28 Settembre 1579, preceduta dalla seguente avvertenza : Copia di una lettera scritta dalla regina d’Inghilterra in francese, et di sua manò a Monsignore il Duca d' Angiìt. Ecco la lettera : « Son tenuta rigratiare » V. A. del’amorevole offitio, cli’ha usato, d’inviarmi il si-» gnor Alotto Memoratisi (Eloy Montmorency) per sapere » come mi trovo, dopo la sua partita. Ringratio la Maestà >> Divina che posso dargli quell’ aviso, eh’ ella desidera : cioè » che se bene mi vedo priva de la presenza di V. A., la quale » è quella che m’ha dato et da la salute et ogni conten-» tezza ch’ho; nondimeno da questa visita piglio felicissimo » augurio che le cose nostre liabbino bavere quel felice suc-» cesso, che si desidera : però all’ intiera sodisfàtion mia, non » mancarà altro che la persona di V. A., la quale Nostro Si-» gnor Iddio piaccia quanto prima recondur qua, dove le re-» cordo a perseverare nel medesimo proposito ; poiché ne deve » nascere quel frutto eh’ io particolarmente desidero per bene-» ficio suo. Pigli adunque nel venire la comodità sua che » verrà sempre da me desideratissima che Dio sia in sua » guardia. » L’altra lettera si trova in un Dispaccio dello stesso Lippomano in data di Parigi 18 Ottobre 1579. L’Ambasciatore racconta che Elisabetta aveva mandato al Duca d’ Angiò un lenissimo horlogio et un cento di bavetta giogielato che vale quattro mille scudi, con una affettuosa lettera, la copia della quale essendo venuta per secretta via in mia mano la mando tradotta dal francese alla Ser.tà V.ra Ora la lettera, data il 12 Ottobre, è del tenore seguente :