— 200 — contemporanei. Nella difficoltà che gli scrittori inglesi esperi mentano ancora se vogliono scriver con calma la storia delle querele di Carlo I col Parlamento, gioverà studiare i dispacci del veneto ambasciatore Angelo » si è offerto di ponervi del suo proprio, bisognando qualche » migliare di scudi. Il Cavalier Ralle cangerebbe ancor lui » volentieri le sue offerte di cercar novi mondi coll’ andar a » Genoa, ove la speranza del guadagno li pare più facile ; et » in ogni caso che non riuscisse, si troverebbe già fuori del-» l’obbligo, et così forte sul mare, che non temerebbe in esso » alcuna forza di Spagnoli. Di quello poi che più oltre si » anderà trattando, ne darò di tempo in tempo riverente avviso » alle Eccellenze Vostre, o in altro luogo, ove esse lo coman-» deranno ; aggiongendoli solo, che sopra Ser Vat Ralle have-» vo anco io l’occhio di valermi di lui et de’ suoi vascelli, » quando da Sua Serenità si fosse deliberato in qualche tempo » di dare i suoi stendardi a vascelli da guerra nel Mediter-» raneo; ma non vi mancheranno altri soggetti, et forse che » questo servirà di principio. Nel sopradetto ragionamento col » Conte di Scarnafis ho atteso più tosto ad informarmi, che a » discorrere, non volendo in materia (iosl importante formare ■ in me medesimo alcun senso, senza haver prima cognitione » di quello di Sua Serenità. AH’Eccellenze Vostre con ogni » humiltà inchinandomi, bacio riverente le mani. Di Londra, a 19 Gennaro 1616-17. Dell’ Ecc.e Vostre Illus.me Humiliss.0 et Divotiss.0 Serv.e Gio. Batt. Lionello. lllus.m> et Ecc.«i> Signori miei Colendiss.i » Nell’ audientia che hebbe Dominica il Conte di Scarnafis, » parlò con Sua Maestà sopra il negocio dell’impresa di Ge-» noa, del quale nel mio passato Dispaccio ne scrissi riveren-» temente alle Eccellentie Vostre, ritrovò tutta via il Re assai « disposto alla trattatione, che mostrò di applaudir i suoi pen-» sieri, et le disse, che anco di questo ne parlasse con il Signor » Vinut (Winwood), et Esmond (sir Thomas Edmonds), con quali