— 102 — Queste carte, avvicinate ai dispacci' di Francesco Contarmi, ambasciatore in quel tempo al Pontefice Paolo V, confermano altamente il sospetto dell’uomo ferito, il quale esclamò : Agnosco stylum curia romana, quando gli fu mostrato appunto lo stilo trattogli dalle tempie, e conservato ancora nel Museo Giustiniani sulle Zattere. In un registro delle Esposizioni (sotto il qual titolo sono raccolte, le relazioni degli ambasciatori stranieri) troviamo che questo attentato assassinio è collegato in un modo al tutto inatteso colla storia dell’ Inghilterra : imperciocché il 15 Ottobre 1607 Enrico Wotton riferì al Doge Donà, essere il feritore uno scozzese chè frequentava il palazzo dell’ ambasciatore d’Inghilterra, e mesi la man su ’1 stiletto et glie lo cavai' fuora, et poi mi voltai verso costui che haveva doi altri compagni per quanto mi parve, se non più, et dissi ah cani traditori così si assassina li homeni ? et mi voltai verso il popolo che com-minciava a concorrere, et dissi addosso fioli, costoro vedendomi a far testa, si fermorno prima et poi si incamino-rono verso San Marcilian, et io andai à ritrovar il padre, lo condussi in una’casa lì vicina, et ivi fu fatto medicar da un barbier, poi si montò in barca, et lo accompagnai a casa ciò è al suo monasterio insieme co ’1 medico del monaste-rio che è il Santorio, et il barbier che lo ha medicato, il qual medico sopragionse la all’ improviso. Colui ohe gli ha dato è un homo quadrato, in faccia par rubicondo con barba rossa che traze al castagno, di statura più tosto grande che picola, et alcuni han detto che egli haveva un volto di renso sopra la faccia che io per la debolezza della mia vista, non l’ho potuto ben figurare, ne manco li suoi compagni, ne anco che habiti havevano, et dimandato se ha conosciuto alcuno che fosse stato presente al sudetto fatto rispose, v’ erano diverse donnete et altre persone che stano li vicine, che io non li conosco. »