— 49 — Sembra che nella prima metà del terzodecimo secolo il Doge e il Minor Consiglio costituissero ancora il potere governativo ; ma 1’ unico volume esistente, il quale contenga gli atti di questo corpo dar 1223 al 1253, non ha che 705 documenti, di cui un solo si riferisce agl’ Inglesi. Il Maggior Consiglio, esercitò i suoi uffici, giusta la diversa estensione del suo potere, e registrò le sue deli^ berazioni sino al cadere della Republica. Soverchiato, nei primi tempi, dal Doge e dal Minor Consiglio, pare che a mezzo il secolo XIII riguadagnasse una parte della sua autorità e che, ad ogni modo, esercitasse una grande attività. Nel 1255 autorizza il Doge, che amava probabilmente la caccia, ad accordare licenze per la libera esportazione di falconi e di cani (1). Nell’ Aprile 1281 proibisce ai chirurghi l’esercizio della loro arte prima che abbiano prestato giuramento dinanzi ai giudici. Nel Settembre 1292 riduce da 25 lire a 20 soldi la pena intimata a chi cavalcasse in Merceria da S. Marco a S. Salvatore e Rialto, e viceversa (2). Nel 1292 e 1293 (1) Legge del Maggior Consiglio, 1.° Giugno 1255. (2) Ecco il decreto : « 1292, Sept 4. — De pcena equitau-» tibus per marzariam capta fuit pars quod sicut equitantibus » per marzariam a Sancto Marco versus Salvatorem et Rivo-» altum, vel inde versus Sanctum Marcum, erat imposita poena ». iibrarum viginti quinque, ita debeat esse poena solumodo » solidorum viginti. » Un precedente decreto allo stesso fine è riportato da Eomanin (Storia documentata di Venezia, voi. II, facc. 39), nel quale si fa tuttavolta una cortese eccezione per gli stranieri. Questo ostinato amor de5 cavalli par che sia stato di moda nella Venezia del medio evo. Dalla medesima autorità rileviamo che il doge Celsi aveva, dal 1261 al 1265, una bella scuderia e razza da cavalli dalla parte ove oggidì R. Brown. 4