— 103 — che era conosciuto col nome di Giovanni Fiorentino figliuolo di Paolo (1). Troviamo inoltre ricordata nella investigazione una circostanza che può ajutare a conoscere i costumi di questo tempo. Un droghiere ebbe il carico di accertare se la daga fosse avvelenata, e al tempo debito riferì ai capi del Consiglio dei Dieci d’ averla sperimentata in un cane e in un pollo, i quali essendo convalescenti egli nutriva speranza che si potesse riavere anche il Teologo veneziano (2). Chi studia infatti la storia straniera deve rivolgersi agli Archivi diplomatici con ¡speciale premura. Premetterò tuttavolta ch’egli è impossibile di raccogliere quanto si riferisce a un dato paese, investigando solamente le carte che ne trattano di proposito. Molte notizie importanti, che differiscono d’estensione a tenore dell’ importanza politica del paese di cui si tratti, possono (1) Esposizioni Roma, 15 ottobre 1607 : « Io dirò alla Se-» renità Vostra una cosa che forse non sia più intesa. Vien » detto che quel Giovanni Fiorentino figliolo di Paulo, et è » quello che ferì il Padre Maestro Paulo, sia di nacion Sco-» cese, et si trattenesse sotto nome di Fiorentino, et sia stato » in casa mia più volte ecc. » (2) » Venuto questa mattina nel officio delli Eccoli, mi Sig.i'i » Capi Zuan Angelo Conforto speciaro al S. Marco, al qual » fu dato hieri sera il stileto co ’1 qual fu ferito il Padre » M.ro Paulo perchè vedesse se era avvenenato, ritornò esso » stileto et disse haver hieri sera ferito con esso un cane et un » polastro et haver trovato questa mattina le ferite belle, di » maniera che giudica che il detto stilo non sia avvenenato, » ma che se succederà altro, lo venirà a rifferire. » Cons.