— 74 — tuonarono le medesime minacce di morte a chi ritenesse qualunque frammento delle carte della Signoria ; ma possiamo argomentare che le minaccie non sortissero effetti diversi. Questi disastri furono reputati di tale importanza da darne avviso alle corti straniere. Badoer, ambasciatore a Madrid, scriveva che l’oratore imperiale aveva diffuso cosi eccessive novelle della disgrazia, ed aveva maliziosamente insistito nell’ offrire cosi iperboliche manifestazioni di condoglianza, che, ricevendo la relazione vera, egli, come rappresentante della República, non aveva potuto aspettare che il re tornasse a Madrid, ma gli aveva tosto inviato una lettera per disingannarlo sull’ estensione del danno. Filippo II, come si può imaginarlo, udendo il danno della República fu estremamente tocco ; e poi, con quell’ inevitabile frase, che Goldsmith mise in ridicolo (1), ma che, a malgrado del ridicolo, resterà sino alla fine dei secoli l’inevitabile forma della condoglianza, udendo che le conseguenze erano meno gravi di quello che si fosse temuto, fu estremamente contento. Ma per quanto poco potesse 1’ altero monarca curarsi del pregiudizio del suo alleato, lo studioso moderno troverà in ciò che sotto forma di rubriche, d’indici o di notizie incidentali ci avanza de’ documenti perduti, buone ragioni per deplorare il difetto che interrompe per questa ragione la serie dei dispacci veneziani. pietra, cui questa figura sostiene, il publico banditore proclamava gli editti della República. La pietra del bando in piazza a S. Marco s’innalza vicino all’angolo meridionale della Chiesa, sotto una testa di porfido che indicherebbe, si dice, la pena capitale. (1) Vicario di Waliefield.