r — 87 — studiosi dell’originale medesimo. Il permesso di esaminar questi Diari è con grandissima liberalità conceduto, e non è a dire quanto la coròpiacenza dello studioso si accresca nel leggere quelle pagine pittoresche in mezzo alla scena alla quale si riferiscono, ed alle memorie degli uomini dei quali esse ricordano i fatti. Nello stesso anno 1817 il gabinetto imperiale risolse di riunire gli sparpagliati Archivi. Anche prima erasi preso qualche parziale provvedimento a tal fine : nel 1807, gli avanzi della Secreta erano stati riposti nella . scuola di S. Teodoro, gli Archivi giudiziari nell’antico convento di S. Giovan Laterano, e a S. Procolo i documenti relativi alle rendite. Ma nel 1818 fu stanziato un provvedimento generale di riunione. Assai vasto e nel centro della città, il convento dei Frari parea l’edi-fizio più accomodato allo scopo, e vi furono infatti raccolti tutti i diversi Archivi. Rimaneva 1’ erculea fatica di disporli per classi e per ordine, e fu eseguita con grandissima intelligenza. Il mondo letterario deve essere grato alla municipalità di Venezia che publicò il primo tentativo di una circo-stanziata relazione intorno al modo con cui venne eseguito il lavoro. Imperciocché il fu abate Cadorin forni su questo argomento una importante scrittura, che forma parte della Guida allestita sotto gli auspici del Municipio per essere presentata agli Scienziati raccolti nel 1847 al IX Congresso in Venezia. Qualche mutazione fu fatta dopo quel tempo, ma non sì grave da togliere 1’ utilità materiale che può venir da quel saggio. Il quale tuttavia non fu lavoro originale, essendosi compilato da uno scritto del fu direttore degli Archivi Jacopo