E LE SOVVENZIONI DELLO STATO. 19 specialmente negli anni 1854-1864, quando la sericoltura prometteva divenir da noi fonte di assai grossi guadagni, per le condizioni del mercato italiano, allora a lei eccezionalmente favorevoli. Dal 1869 1’ allevamento dei bachi non si migliorò e la produzione diminuì di molto : sia per le malattie che negli ultimi anni bersagliarono i bachi, sia pei bassi prezzi che toccò la seta. Nel 1868 si esportarono 1050 chilogrammi di seta greggia, e nel 1874, 500. Per 1’ apicoltura si spesero fior. 490 per ispedire quattro individui a Milano ad assistere ad un corso d’ apicoltura nello stabilimento Sartori, e fior. 673. 07, per arnie a favo mobile ed alcuni piccoli istrumenti. Dall’ azione dei tre primi individui spediti, sono più anni, non si ebbe alcun giovamento, e dal quarto non se ne può ancora esigere, avendo appena nello scorso anno fornito il corso. Delle arnie somministrate a mezzo degli i. r. Capitanati distrettuali e dei Comizi nei distretti di Zara, Spalato, Macarsca, Lesina, Cur-zola e Ragusa, molte non furono messe in opera. Di apicoltura razionale da noi introdotta, non può farsi parola. Il solo che merita una qualche considerazione, per alcune pratiche, è il p. Gojak parroco di Ugljane nel distretto di Sinj. La coltura dell’ ostriche il signor Pavesch tentò nel 1870 nel porto di Zara, ne spese fior. 310. 40, ed il tentativo sortì infelicemente. Fiorini 3000 si spesero per Abbeveratoi per animali.