74 CRONOLOGIA STORICA L'alo col prodotto della contribuzione di guerra l’importo delle cose requisite. Ma, sia che coloro ai quali toglicvasi giornalmente le loro derrate non avessero grande fiducia negl’impegni clic seco loro stipulavansi, sia che le esercitate violenze avessero prodotto un’impressione non cancellabile, non si obbediva che con ripugnanza ; c le insurrezioni si sarebbero moltiplicate a ciascun istante, se Napoleone non avesse usato de’suoi mezzi familiari di terrorismo. Per sostenere la forza ed altresì le persuasive già da lui poste in opera, ei giudicò nulla meglio avrebbe servito alle sue mire che l’introdurre in quel paese il reggimento della repubblica francese. Creò quindi la repubblica traspadana, da lui formata di Milano, Pavia, Bergamo e Brescia; c tosto dopo essendo già padrone di Reggio c di Modena, e nulla avendo a temere dal Parmigiano, istituì senza veruna difficoltà una seconda repubblica cui chiamò cispadana, c eomponevasi degli stati elei duca Ercole Rinaldo, aggiuntavi Bologna. In tal guisa la nuova forma di governo ciiq erasi ripromesso dì istituire, c che in fatto istituiva, venne proclamata dalle montagne di Chiavenna sino al conflucnté del Po e dcll’Oglio. Dapertutto i plebei s’impadronivano del potere; crasi abolita la nobiltà ereditaria; sorgeva ed organizzavasi un’armata italiana,destinata a secondare i Francesi; rimontavasi la cavalleria coi cavalli tolti ai nobili da ciascun luogo. Le piazze di guerra, di cui erano padroni ¡Francesi nel Milanese, nel Piemonte c nei ducati di Parma e Modena, somministravano le armi necessarie; pagavansi i soldati colle imposizioni esatte dai popoli conquistati o dai governi che successivamente aveano comperata la neutralità. Il generale austriaco conte di Beaulieu, obbligato a rimanersi noiI*inazione, aspettando si rispondesse alla domanda dei rinforzi fatta da lui in Germania, accampava sulla sinistra del Mincio, ov’erasi ritirato dopo la battaglia di Lodi. La sua linea stendevasi per sette leghe, colla destra sul lago di Garda e la fortezza di Peschiera, appartenente ai Veneti, ma ili cui eransi impadroniti gli Austriaci senza la menoma dilficoltà dopo passato il Mincio. Quanto alla sinistra, era appoggiata sovra Mantova, sola piazza che in Italia rimanesse all imperatore. Oltre la difficoltà che offriva la situazione