406 CRONOLOGIA STORICA Genova. Dal 1789 al 1792 si conclusero alcuni trattali re lati vi all’abolizione reciproca del diritto che si levava sugli abitanti di un paese che si trasferivano ad abitarne un altro. In questo mezzotempo,poco mancò la Danimarca non fosse avvolta nella guerra che scoppiò nel nord dell’Europa nel 1788. Gustavo III, occupato de’ suoi disegni contra la Russia, volle trarre in essi anche la Danimarca. Partì segretamente da Stockholm ed entrò il 29 ottobre a Copenaghen, ove il suo arrivo produsse estrema sorpresa. La Danimarca era legata colla Russia; Gustavo tentò farvi rinunciare il principe reale, che gli era sì strettamente legato coi vincoli ai sangue; ma l’eloquenza e le maniere insinuanti del re di Svezia non poterono determinar suo nipote a mancare alla propria fede, qualunque fosse il vantaggio che ri-trar potesse da simile condotta. Il governo danese propose al re di Svezia di operare un ravvicinamento tra esso e la Russia, onde consolidare la pace nel nord, ed offrì anche la sua garanzia sulle intenzioni moderate di quella potenza. In un convegno tenutosi presente il principe, vennero da Bernstorff spiegati i motivi per cui la Danimarca non poteva far guerra alla Russia. Allora chiese Gustavo se nel caso di una guerra potesse egli esser sicuro di non essere attaccato dalla Danimarca: e gli si rispose la Danimarca non attaccherebbe per ingrandirsi,ma richiesta dalla Russia non potrebbe mancare a’suoi impegni. A malgrado tale dichiarazione, nessun’alterazione subirono le esteriori dimostrazioni di amicizia tra i due principi, e quando il re partì I’ 8 novembre, Io accompagnò suo nipote sino ad Elseneur. L’anno dopo cominciarono a svilupparsi i progetti di Gustavo; l'imperatrice reclamò dalla Danimarca le truppe ausiliarie e i vascelli eh’ era tenuta fornire. Il principeCarlo di Assia partì per Norvegia, ove dovea radunare le truppe. Lo si accolse coi più grandi riguardi nelle provincie di Svezia da lui percorse, ed anche dietro espresso ordine del re gli si lasciò visitare una ad una le fortezze di Varberg, di Gothenburgo e di Elfsborg. Non si poteva però credere a Copenaghen che Gustavo attaccasse la Russia; supponevasi si limitasse egli a »empiici dimostrazioni per ritenere nel Baltico la flotta di Cronstadt. Il principe reale scrisse pure una lettera strin-