DE’ RE DI NAPOLI E DI SICILIA 3oi arbitrarli (lei ministro. Il re e la regina detestavano egualmente i Francesi; ma l’odio del re stava in rapporto della debolezza del suo carattere; mentre quello della regina era attivo e non conosceva misura: tutti i desiderii del re sarebbero stati paghi, ove avesse potuto allontanare da’suoi stati quella nazione; ma,la regina non pretendeva a niente meno che perseguitarla c distruggerla, c bisogna convenire che quell’odio implacabile non avea che troppo fondamento. In questo momento però di pericolo,parve che F'erdinau-do, lungi di cedere al timore, uscisse dal suo carattere, ma vi rientrava più timido di prima. Al primo raggio di speranza, al più lieve buon successo, il generai Acton procurava che la sua timidità, la sua indolenza,quel vago di uno spirito tremante ed incerto si mantenesse, aumentasse o ridestasse nel carattere irresoluto del sovrano, per poter aumentare l’autorità della regina e fondare il proprio di lui fiotere; c la regina,troppo confidente nel suo ministro, era ontana dal vedere ch’egli spargeva ovunque i germi dell’odio c della discordia che turbavano lo stato, c ch’ella stessa in un con tutto il regno sarebbe ben tosto vittima di una amministrazione, il cui malefico genio applicavasi a tutto distruggere uè sapea nulla conservare. Egli studiò per altro astringere i suoi legami coll’Austria, che a malgrado i suoi disastri si manteneva ancora in atteggiamento imponente. Nel i5 giugno 1797 il principe ereditario di Napoli sposò l’arciduchessaMariaCIcmen-tina di Lorena, e il 17 ottobre dell’anno stesso fu segnato dalla Francia e dall’Austria il trattato di pace di Campo Formio. Sembrava eli’esso avesse ad assicurare all’Europa quella calma, di cui tutte le procelle che l’aveano agitata le faceano sentire pressante bisogno; ma l’Inghilterra voleva la guerra, e col suo oro c i suoi maneggi giunse a formare una nuova alleanza contra Francia; c il ic di Napoli, ch’erasi così leggermente impegnato nella prima, non esito di unirsi per la seconda volta coi nemici del direttorio. Sino dal 17 agosto 1798 segnò un trattato coll’imperatore d’Austria,e il 5 ottobre coll'Inghilterra.Del resto,come osserva il conte OrlolT nelle sue Memorie storiche sul regno di Napoli, non era a sorprendere che il trono c 1’ alta-