DELLO STATO DI GENOVA 9 quel paese altra soddisfazione che quella risultante dal de-creto da esso reso in tale occasione. • Il 16 novembre il cittadino Bertin,commissario al seguito dell’armata navale di Francia, scrisse alla Convenzione che la presenza di una squadra francese cominciava già ad operare una rivoluzione sullo spirito degli abitanti di Genova: che una parte del popolo avea manifestato il proprio malcontentamcnto pel secreto che avvolgeva le determinazioni del senato, e che dichiaravano i magistrati di far già stampare ed affiggere il risultamento dei loro lavori. Procurava il commissario di far sentire che la deliberazione avea per iscopo l’unione della repubblica genovese a quella di Francia. A quell’epoca parecchi Francesi che soggiornavano in Genova aveano formato un club a cui erano ammessi gli ufficiali e i soldati della squadra. Nella campagna! del Piemonte del 1793 il conte di Sant’Andrea, comandante le truppe del re di Sardegna, opposte ai repubblicani francesi,propose a Vittorio Amedeo III di occupare tutto il territorio che dalla contea di Nizza, caduta in potere del generai Anseime, conduceva in Piemonte,e per conseguenza di stanziarsi interinalmente in una parte dello Stato di Genova; ma quel principe,rigido osservatore de’suoi impegni, avea rifiutato ogni disegno tendente a violarli sia ne’suoi stati, sia presso i suoi vicini. Mentre il monarca sardo, le repubbliche di Genova c Venezia e la Toscana si mantenevano fedeli al loro sistema di neutralità, la comparsa nel Mediterraneo di una flotta inglese proteggeva quegli altri Stati d’Italia ch’eransi dichiarati contra Francia; e d’altra parte obbligava a decidersi quelli che per timore o per motivi d’interesse si erano sin allora tenuti in sospeso e in istato di osservazione. Contra i Francesi armavano il re di Napoli e il papa; e gli Inglesi, per indurre le potenze neutre della penisola a se- fjuir quell’esempio,non si contentarono della presenza del-e loro squadre, ma ricorsero a negoziazioni che indussero un linguaggio e un procedere tale che ben tosto ingenerarono indignazione. Vennero fatte minaccio al governo genovese dal ministro inglese Drakc,che avea tolto ad imitare Hervcy, inviato di sua maestà britannica a Firenze: « Ab-P." III.* T.“ IV.* x *