130 CRONOLOGIA STORICA avanti il primo ingresso dei Francesi in Italia, e vietato far uso di veruna denominazione propria a ridestare le divisioni c distinzioni dei partiti politici. La commissione dovea proporre quelle nuove leggi e regolamenti che giudicasse necessarii, e mandare in ciascun dipartimento uno de’suoi membri munito di potere sovra tutti gli agenti municipali respettivi. t Le imposizioni venivano conservate sullo stesso piede del 1799, ma la commissione potea stabilirne dell’altre col consenso della consulla. Fra questa formata di cinquanta membri,di cui faceano parte: Moscati medico’, Marascalchi, Luosi della Mirandola, tutti tre già direttori: poi del duca Serbelloni, ambasciatore della repubblica cisalpina a Parigi: di un certo numero di per Pinnanzi rappresentanti, e finalmente di persone prese da tutti i luoghi dell’alta Italia, ben noti pel loro attaccamento alle istituzioni repubblicane. Del resto questi pretesi capi del governo non erano che assessori del commissario ambasciatore Petiet, nè potevano .dispensarsi dal sanzionare quanto venia loro ordinato. Ben presto da cinquanta furono ridotti a nove, sotto la presidenza del ministro plenipotenziario di Bonapartc. Petiet riapri l’università di Pavia.chiusa dagli Austriaci, e fissò onorevoli emolumenti ai professori.che da lui vennero scelti accuratamente, e allora in tutta la Lombardia sarebbero risorte idee di stabilità se non vi fossero stati i traviamenti dei soldati. La prova che Bonapartc avea cangiato interamente il suo piano di condotta si è che allontanava i rivoluzionarii invece di carezzarli, e si circondava di moderati aristocratici, ricchi e di buona fama: se non che per tal via ci si poneva in isfavore presso i democratici. Quanto ai nuovi capi della Cisalpina, essi fidanzavano nel primo console, e pareva loro di scorgere in ogni suo atto e parola il pegno della loro futura indipendenza nazionale. Del resto,se più dolce era l'esterno e più lusinghiere le apparenze, quegli stessi si mantenevano per altro l'avidità e lo'spirito di rapinale già la Cisalpina ricadeva nel prisco suo male. Allorché Bonapartc credette suflicicntcmente organizzata quella repubblica, lasciò PItalia,affidando a Masseria