318 CRONOLOGIA STORICA nazionali; atti arbitrari! o false misure, un dispotismo senza freno od una sanguinaria anarchia; tale era il triste effetto dei miglioramenti promessi; e tanto più era impaziente il popolo di scuotere un giogo così insopportabile, quanto presentiva tutto ciò che di rigore potea ancora aggiungervi il tempo. I repubblicani non altro sapeano che opprimere, non sapeano neppure prevedere i mezzi di cui avrebbero in breve bisogno per incatenar la rivolta che fugge sempre dall’oppressione. Un governo è obbligato d’impiegare molto maggior forza per imporre nuove leggi che non per far rispettare quelle rese sacre dal tempo. Una antica legislazione,per quanto viziata esser possa per abusi introdotti nel corso dei secoli o dei progressi della civilizzazione che comandano imperiosamente riforme, si sostiene tuttavolta mercè i costumi e le abitudini del popolo che vi è soggetto; laddove le leggi nuove hanno a combattere con istituzioni eh’ esse snaturano , con usanze eh’ esse proscrivono e con un’infinità d’interessi cui infragono. Avea dunque il governo d’allora bisogno d’imponente forza per intimidire la moltitudine e costringerla ad obbedire i suoi decreti. Mai Francesi, che s’ingannarono egualmente e nel temer troppo la città di Napoli e nel non temere abbastanza le provincie, si opposero costantemente all’organizzazione di una forza armala nella repubblica. Si sarebbe potuto sopperire alla truppa di linea con una guardia nazionale, ma si trascurò anche questo valido mezzo di polizia interna, e un fallo così imperdonabile lasciò ai malcontenti la facilità d’intendersi e di agire. Si formarono i partiti senza timore, senza pericolo si unirono, e gli amici zelanti della monarchia trovarono pochi inciampi per rovinar l’edifizio vacillante della democrazia, e per rannodare intorno al trono i partigiani del realismo e della legittimità. Andò ancora più lungi l’imprevidenza dei demagogi, che poteano far suoi 3o,ooo uomini scappati ai furori della guerra, che valorosamente aveano combattuto i Francesi, nè si erano arresi se non all’ultima estremità, cui sarebbe stato facile armare per l’indipendenza della patria, che chiedevano di servire, che altro mestiere non conoscevano che Quel- lo dell’armi, cui era pericoloso lasciare nell’ozio e nel bisogno : si ricusò l’offerta da essi fatta di porsi al soldo della