DEI RE DI SVEZIA gli altri tre ordini, clic la situazione del regno non permetteva maggiori ritardi; che la costituzione c i decreti della dieta del 1786,portante aver forza di legge qualunque atto interpretativo della costituzione, allorché adottato da tre ordini, non solamente autorizzavano, ma faceano uu dovere al maresciallo di segnar Tatto in nome dell’ordine equestre di cui era presidente; al che ubbidì Loevenhaupt e lo sottoscrisse. Allora ordinò il re a lui e agli oratori degli altri tre ordini di non più permettere in avvenire che nulla si proponesse in contrario dell'atto, il quale sarebbe oramai considerato come legge costituzionale. Nella tornata del 7 aprile protestò unanime la nobiltà contra la signatura data dal presidente, e il barone Lilie-horn, vice maresciallo della dieta, s’incaricò di fare le rap-presentahze del suo ordine: il re per altro rimase irremovibile nella sua risoluzione. Allora la nobiltà ricorse alla mediazione della Prussia, imaginandosi clic, mercè l’intime relazioni clic univano le corti di Berlino c di Stockolm, potesse ottenere un trattamento più favorevole per parte del suo sovrano. Ma la corte di Berlino ricusò di dare ascolto a negoziazioni, c dichiarò alla nobiltà che il meglio che essa potesse fare era rivolgersi direttamente al re di Svezia. Gustavo fu informato di tale condotta: avvicinavasi l'istante di aprir la campagna in Finlandia, c gli premeva di non lasciarlo perdere. Risolse quindi di ultimare di un colpo le discussioni che ritardavano la decisione da lui attesa. Il 27 aprile si recò solo alla camera della nobiltà, senza che nessuno sospettasse del suo disegno. Erano avvertiti i suoi partigiani cne se all' uscir dalla camera foss1 egli montato in vettura,ciò significherebbe aver egli tutto ottenuto; ma se al contrario montasse a cavallo (stavano già sellati sul luogo i suoi cavalli), dovessero le guardie e le altre milizie avvanzarsi per ¡strappar colla forza ciò clic le persuasive non fossero riuscite ad ottenere. Immenso popolo aspettava il re sulla piazza. Entrò Gustavo nella sala dei nobili, prese il suo posto e propose di accettar l'atto d’unione e sicurezza già adottato dagli altri stati. Chiese si mandasse ai voti; ma grida di no si fecero sentire a più riprese: alcuni membri addetti al re gridarono sì ; c dopo un secondo esperimento, ordiuò il re al maresciallo della dieta di se-