DELLO .STATO DI GENOVA 29 Erano appena giunti que’messi, e già l’antiguardo del ¿corpo annunziato sotto gli ordini del generai divisionario Busca, genovese di origine, avvanzavasi verso la parte di Genova, facendo strada ad una divisione del generale Sa-liuguct,che dovea dirigere le operazioni. Sino da quell’istante ben si previde clic non cosi Bonaparte ultimato avesse di compiere quella che diceasi la rigenerazione dello stato veneziano, verrebbe in persona a disporre sullo stesso piede gli affari della repubblica genovese, i cui deputati se ne tornarono indietro senz’ aversi potuto intendere col capo del- l armata francese intorno le riforme da farsi nel loro governo. Il 29 fu da un altro aiutante di campo di Bonaparte, {ier nome la Valctte, consegnata al doge in pien senato una ettera del generalissimo,con cui chiedeva i.°la immediata libertà dei Francesi imprigionati: 2.° l’arresto dei Genovesi che aveano suscitato il popolo contra la Francia e contra tutto ciò che ad essa apparteneva : 3.“ il disarmo della plebe, il quale a malgrado gli ordini dati non ancora erasi effettuato, altrimenti, diceva la lettera, uscirebbe sull’istante il rappresentante la repubblica francese, e l'aristocrazia genovese avrebbe finito di esistere.» I senatori,così scriveva il generale in capo, mi risponderanno colla loro testa della sicurezza di tutti i Francesi che sono in Genova, siccome gli stati interi della repubblica mi risponderanno per le loro proprietà ». Il 3o,dopo deliberazione del piccolo consiglio,si aprirono ai Francesi detenuti le porte delle prigioni; ma quanto all’arresto degl’istigatori, che fornjava la seconda domanda, Faypoult, ch’era intervenuto alla sessione del senato, sostenendo con tutti i suoi mezzi l’intero contenuto del messaggio di Bonaparte, era d’opinione che quell’autorità superiore troverebbe pretesti per continuare la delusione, c che si limiterebbe il rigore soltanto contra qualche individuo oscuro del paese; e il ministro, già risoluto di provvedere a tale inconveniente, accennò nominatamente siccome capi dei nemici di Francia i patrizi Grimaldi, Cattaneo c Spinola. I due primi erano anche inquisitori di stato. Erasi annunciata per quel giorno 3o un’assemblea di diversi quartieri, che dovea aver luogo per nominare un capo e tutto lo stato maggiore della forza armata; c tale convo-