,-t CRONOLOGIA STORICA per la città, e della quale si accettarono tutte le condizioni. Il generale Kilmaine, per non lasciarsi tagliar fuori dal generale Victor reduce da Roma, era uscito di Verona_con tutta quella gente che non si credette necessaria alla custodia dei castelli,ed crasi ritirato sul Mincio. Appena rientrato e giunto al castello S. Felice, credette dover aggiungere alla capitolazione alcune disposizioni per garantirne l’esecuzione. Ma non ¡stimarono proprio i provveditori di obbedire all’ordine loro partecipato ai costituirsi ostaggi,e nella notte del o4 aprile partirono per Padova. Appena eransi essi allontanati,che si cominciò di nuovo a capitolare; c i Veronesi si sottomisero a pagare 40,000 ducati di contribuzione per comperare la preservazione della loro esistenza e delle lor proprietà. Si disarmarono i paesani e mandaronsi alle lor case;c la truppa regolata prese la strada di Viccnza con armi e bagaglio. I Francesi eh’eransi sottratti al macello si videro restituiti ai loro compatriotti; e un considerevole corpo di milizie dell’armata d’Italia,con alla testa il generale Kil-maine, prese possesso di Verona costernatale nel a4 v> si stabilì il generale divisionario Augereau in qualità di comandante della piazza. I nuovi venuti misero a sacco alcune case; tre dei primari cittadini, cioà ¡1 conte Augusto Verità, il conte Francesco Eraili,un altro privato di distinzione chiamato Malenza ed alcuni altri personaggi di minor considerazione, furono consegnati aduna commissione militare,e fucilati come imputati di aver preparata l’insurrezione contra i Francesi. E tale ne fu l’esito definitivo. I vincitori,arbitri di esercitare qualunque specie di vendetta, moltiplicarono le violenze e gli spogli. Fu derubato il Monte di Pietà di Verona, che avea da sette ad otto milioni. Non andò guari che furono arrestati il commissario di guerra Bouquet,ch’era stato nominato ispettore, e Andrieux colonnello degli Ussari,accusati di quella orrenda dilapidazione che cadeva sulla classe più povera degli abitanti veronesi. Quanto riuscì di rinvenire nell’abitazione degl’imputati, fu restituito ai proprietari, clic per altro soffersero considerevolissima perdita. I due prevenuti furono condotti in trancia; ma non s'intese mai parlare della loro condanna.