i54 CRONOLOGIA STORICA in virtù di ardita mossa, sperava pneora di trionfare, cioè a dire di conservare il suo proprio esercito nelle gole del Ti-rolo, mercè la ben combinata resistenza di parte delle sue truppe, mentre col rimanente ne formerebbe un cerchio, si getterebbe nelle provincie venete, giungerebbe un’altra volta all’Adige, prenderebbe in coda i Francesi e li chiuderebbe nelle vallate. Ma sia clic Bonapartc avesse preveduto quella mossa, sia chc volesse garantirsi alle spalle nell’atto d’impegnarsi nei passi angusti dell’Adige, sia finalmente si fosse proposto di rientrare egli stesso dal Trentino in Italia per altra parte, egli avea portato la divisione Augercau al di là di Verona, verso la vallata del Brenta che scende dal Tirolo correndo verso Bassano. Sinotlall’8 settembre quella divisione trovavasi sulle sponde di esso fiume, molto al di sopra di Bassano. II generai francese Lanusse,comandante l’avanguardo, scontrò l’an-tiguardo del maresciallo AVurmser che scendeva dalle gole del Brenta. I Francesi non erano in forze bastanti pejr arrestare l’armata austriaca, chc da quelle gole sbuccava nella pianura di Bassano c portavasi alla città, staccando una divisione di 8,000 uomini per Verona colla mira d’impadronirsi dei ponti dell’Adige. Ma il giorno stesso 8 settembre l’armata francese, vincitrice a Bovercdo, scendeva aneli’essa lungo il Brenta; e dando addosso agli Imperiali gl’inseguì a Bassano, Cittadella, Montebello, fece loro molti prigioni e si divise in più corpi per distruggere le due colonne nemiche, tagliando loro ogni mezzo di ritirata. Si riunirono quelle colonne, ma trovavansi tra il Brenta e l’Adige. La speranza di ripassare il primo era loro interdetta dalla presenza dei Francesi; tentarono quindi disforzare il passo dell’ Adige a Verona, ma vennero ricacciate. Nella notte del loall'ii settembre, Wurmser sfilò lungo l’Adige nella direzione del fiume c lo passò a Porto Legnano. Il il venne raggiunto, pugnò vigorosamente e riportò considerevoli vantaggi: ma stretto ben presto tra l’Adige e il Mincio, non gli rimase altro asilo che Mantova, c quivi entrò cogli avanzi di un’armata chc avea concepito speranze di riconquistare l’Italia.*