Ijlj CRONOLOGIA STORICA diresse per la via di Lucca per giungere sul territorio della repubblica ligure. Il 11 seguì la congiunzione dell’armata di Macdonald con quella d’Italia, eh’ era sotto gli ordini del generaleMo-rcau. Colà i suoi soldati poterono riposarsi dalle loro lunghe fatiche; ed egli stesso estenuato, e soffrendo ancora per la sua ferita, senza probabilmente curarsi di servire in un grado inferiore, annunciò la sua partenza. Sino dal gen-naro egli avea dato la sua dimissione,attesa la sua malin-tclligenza con Championnet, ch’era allora il suo generale in capo; e si recò a Parigi più in aria di trionfatore che non di vinto. Nessuno ignorava le moltiplici prove da lui date di un prodigioso coraggio,e parecchie severe proclamazioni non aveano potuto oscurare nè il suo nobile carattere nè la sua riputazione d’umanità. Lasciava dunque in Italia le più onorevoli rimembranze, e tarli sarebbero rimaste senza veruna restrizione, se l’eccessivo suo amore per la gloria non lo avesse trascinato in alcuni errori. Avendo la guarnigione di Firenze seguita Parmata di quel generale nella sua ritirata,rientrò tutta Toscana sotto 1 obbedienza di Ferdinando. Non appena i Francesi erano stati costretti ad abbandonare gli stati del gran duca, che il popolo si mise a per- Ìiuisire tutti que’ Toscani che si credevano essere stati loro avoriti. Fu posto prigione e confuso coi rei Ricci, già vescovo di Pistoja e Prato; ma quando si moderò alquanto Pentusiasmo popolare, venne trasferito P8 agosto 1799 nel convento dei Dominicani di S. Marco. Al primo di esso mese il Ricci, ad istigazione di altro vescovo,avea sottoscritto una formula di ritrattazione che fu inviata a Pii* VI; il quale alcuni anni fa avea fulminato con una bolla il sinodo tenutosi nel 1788 a Pistoja; ma la sua posizione era a auel momento ben assai diversa, trovandosi prigioniero aValcn-za c già al termine della sua turbinosa carriera. Sul finire dell’anno 1799 le cose d’Italia erano pei Francesi più che mai sfavorevoli, essendone stati scacciati dalle due estremità. E tanto più a temersi potea essere l’insurrezione contra essi formata, quanto che, Roma eccettuata, tutte le popolazioni sembravano essere d'unanime opinione,