DE'RE DI NAPOLI E DI SICILIA 335 soggetti al dominio francese. D'altra parte,in forza di armistizio concluso coll’ Inghilterra, ristabilivansi con questa le sue relazioni commerciali,e Murat univa le sue armi con quelle dei sovrani collegati per combattere il nemico comune ed erigere di nuovo inFrancia il trono dei Borboni. L'alleanza coll’Austria portava la data dell’ n gennaro 1814>c co11' venzionc coll’Inghilterra quella del 3 febbraio successivo. Ma molto non contava Murat sulla fede de’ suoi nuovi alleati; egli tenne una condotta equivocatile diede luogo a sospetti; e allorché dopo la rrstaurazione francese si aiscusse nel congresso di Vienna intorno i grandi interessi dell’Europa e de suoi sovrani, parve non si volessero osservare gl’impegni presi con Gioachino.Egli lo seppe,e non senza fremere vide la sua corona in procinto di essergli strappata;ma da cattivo politico e da intrepido soldato,come dicemmo, procurò ristabilire i suoi antichi legami coli Bonaparte, mantenne seco lui corrispondenza all'isola d’Elba, passar gli fece fondi per operare il suo ritorno inFrancia, e quando nel i8i5 seppe il suo sbarco a Cannes,i suoi felici successi sino a Lione ed il suo arrivo a Parigi, si levò la maschera, entro in un novello arringo non pili sotto le bandiere degli alleati, ma sotto le insegne del suo primo signore. Alla testa di un’annata di 4o,ooo uomini si pose in marcia per conquistare l’Italia ed opporre agli Austriaci un baluardo formidabile; ma le sue proclamazioni, i suoi successi e i suoi disastri, le sue azioni splendide , le sue sconfìtte, il suo aspetto ed il suo coraggio, tutta la perizia di un generale e l’intrepidezza di un soldato, nulla potè preservarlo dalla tremenda caduta che lo attendeva a Oc-chiobello. Colà lo abbandonò la fortuna ; e le campagne di Tolentino aveano ad essere testimoni delle sue ultime gesta e delle sue estreme sconfìtte; una sanguinosa e decisiva battaglia lo balzò dal trono il i maggio, e in tal guisa fissò per sempre i destini di un popolo che andava ad essere restituito alla felicità ed alla pace dal ritorno del legittimo suo sovrano. Non senza difficolta e qualche gloria riuscì Murat a salvare gli avanzi della sua armata. Ei si fé strada a traverso le file de’suoi numerosi nemici, giunse a Napoli il 19, e ne partì il giorno dopo al romper del giorno. Era destino eh’ei non ritornasse su quel teritorrio se non per trovarvi la morte.