DELLO STATO DI VENEZIA i45 di circa 7,000 uomini,e questo ancora assai a rilento; tra* scurò far riparare c armar le piazze; e il decreto emanato finì coir essere rivocato. Quando nell'aprile 1794 le truppe francesi marciarono verso Oneglia e stabilirono il loro campo a Savona, si credette l’Italia minacciata d'immediata invasione; e parecchie potenze si raccolsero a congresso in Milano. Venezia ricusò mandarvi verun rappresentante, non ch'essa non condannasse altamente quanto allora voleva e faceva la Francia, ma temeva di darsi a discrezione dell'Austria; c l'abituai sua prudenza la portò altresì a credere non essere ancora imminente* il pericolo.. Frattanto, sul finir di quest'anno, i crescenti progressi delle armate francesi diedero al governo veneto più che semplici inquietudini; ne sentì anzi timore quasi puerile; si pentì non aver ammesso il ministro della novella repubblica; diè a conoscere il desiderio di un riavvicinamento, e si accolse nel correre di novembre Lallement in qualità di ministro. Nel maggio dell'anno stesso 1794 erasi recato da Torino, c poscia da Parma a Verona, il fratei primogenito di Luigi XVI, Luigi Stanislao Saverio, che dopo la morte del monarca martire e attesa la minorenn^à del reale infante, allora prigioniero nella Torre del Tempio, avea preso il titolo di reggente del trono di Francia. Egli non polca profittare dell' asilo accordatogli dal suocero, dopo che si erano veduti i Francesi repubblicani prima sulla vetta dell’Alpi, poi all'ingresso delle vallate, e finalmente minacciatiti le stesse pianure del Piemonte. Nel fissare il suo soggiorno in una delle principali città dello stato veneto, egli non dispiegò punto il suo politico carattere. 11 nome di conte di Lilla fu come un velo che nascondeva agli sguardi pubblici il prìncipe che la Prjvvidenzk rìserbava per cicatrizzare venti anni dopo in qualità di re le piaghe di quella Francia posta a tante prove. Il governo di V enezia accolse onorevolmente Monsieur, pregandolo però di vivere a Verona senza pompa, e non trascurando di circondare con assidua vigilanza il modesto Casino Gazzola,ove erasi stabilito il discendente di Enrico IV. Sperava il senato di poter conciliare il rispetto debito P.* III.* T." IV* 10