CRONOLOGÍA STORICA frodila alterigia, rimproverandolo di non essersi da più mesi occupato se non a diffondere vieppiù il sistema d interna discordia di cui erano state gettate nella Svezia le fonda-menta dai suoi antecessori:» Sin qui, disse il monarca,abbiamo voluto dubitarne; ma i nostri dubbii non riuscirono ad altro che ad inorgoglire quel ministro a mostrarsi più apertamente. Perchè mai in tal congiuntura rivolgersi ad altri che a noi ? A quale proposito parlare alla nazione svedese dell’interesse che prendesse l’imperatrice per la sua tranquillità? Forse la tranquillità di uno stato indipendente dipenderebbe essa dai voleri di una potenza straniera, o non piuttosto ed unicamente dalla concordia de’cittadini?Un ambasciatore che voglia uniformarsi al diritto delle genti stabilito in Europa, non deve eseguire le sue commissioni se non col rivolgersi alla persona del sovrano presso il quale , tiene le sue credenziali; qualunque altra autorità dev’ essergli straniera ». Terminava la sua nota Gustavo coll’ag-giun^erc amar egli meglio attribuire l’avvenuto ai sentimenti personali del ministro di Russia di quello che agli ordini dell’ imperatrice, ed intimava per conseguenza a Rasumovski 1’ ordine di uscire imineUiatemente da’ suoi stati. Tale dichiarazione venne rimessa al ministro il a3 giugno: nel giorno stesso Gustavo s’imbarcò per la Finlandia. La sua armata colà era divisa in tre colonne. Al nord il generai Hoestfchr dovea marciare verso Nyslot nel Savolax russo; al sud il generale baron Armfeld occupar dovea l’importante posizione di Pyttis all’imboccatura del Kymené, fiuau' che divide i due stati: le loro operazioni combinate av«ano a scopo di proteggere l’attacco di Frc-drieshamn dal re stesso in persona alla testa del corpo principale del suo esercito. Gustavo per altro poneva qualche importanza di non essere tenuto per 1' aggressore, mattandogli il consenso degli stati per imprendere una guerra offensiva, nè era sicuro di ottenerlo: il menomo ritardo gli avrebbe fatto perdere l'immenso vantaggio eh’ei si riprometteva sovra un nemico che non trovavasi in istato di difesa. Per tratto della prudente politica di Gustavo, il duca di Sudermania di lui fratello,che il 9 giugno era uscito da