DELLO STATO DI VENEZIA i53 Ricusando mai sempre i Veneziani la proposta di allearsi colla Francia, vernano da questa più clic mai tacciati di parzialità verso l'Austria.VanUvasi di provar loro che si avea conoscenza di tutte le disposizioni militari che facevano con un mistero, ch'era d'altronde facile a scoprirsi. Si disse di sopra che le lagune presentavano un aspetto di guerra. La popolazione delle campague del Bergamasco era tutta organizzata in reggimenti, e non mancava di nulla per poter combattere; nè i generali francesi poteano ingannarsi sull'oggetto di un tale apparato di forze armate. Frattanto i ¿¡uin<ì. E per altro a sapersi che a questa proposizione scritta aveano preceduto alcune conferenze, c eli« }o stesso Bona-parte avea avuto un colloquio col procurator Pesaro, il quale gli avea opposto difficolta sopra difficoltà. Nc> consigli di Venezia dichiaravano altamente'i più determinati di-preferire l'alleanza coll'Austria; e il senato,dopo matura deliberazione, incaricò il ministro francese ai ringraziarne i suoi committenti,ma dichiarò di non trovar garanzia per la tranquillità dello stato se non nei principi! di moderazione ed imparzialità da esso adottati. Si piccarono altamente i direttori Irauccsi di quest'ultimo rifiuto,cui supponevano fondato sull'opinione fortemente inculcata nello spirito di tutti ijli abitanti della penisola,clic i Francesi non rimarrebbero lunga pezza padroni dell'Italia. Ben presto i sudditi veneti ebbero sempre più a soffrire rovinose conseguenze ora dai repubblicani francesi, ed ora degli Imperiali. È di fatto che tali gravami non tornavano sempre a profitto degli armati delle due nazioni. 11 senato t>e ne lagnava vivamente a Vienna e a Parigi, ma non ottenne dalla corte d'Austria che un disdegnoso silenzio o promesse senza effetto. Quando Querini volgevasi al direttorio di Parigi, 0 quando i magistrati locali ricorrevano direttamente a Bonaparte, egli rispondeva freddamente e talvolta anche con ironia, clic erano mali inseparabili dalla