DELLO STATO DI GENOVA 6! Negli ultimi giorni di maggio, gli Austriaci cd Inglesi, che più non poteano dubitare dell’ avvicinarsi del primo console a Milano, strinsero Genova colla maggior forza, rinnovando però al tempo stesso a Massena l’offerta di onorevole capitolazione: da ciò questi conchiuse e riguardò per certissimo che assai gli era vicina l’armata di riserva, e volle trar partito dall’inquietudine de’suoi avversari, onde ottenere le condizioni possibilmente più vantaggiose. Alle nove del mattino del 4 giugno termaronsi le basi della proposta capitolazione, e tutto nelle clausule e convenzioni parve conforme ai desiderii di Massena. Tra le altre era fissato ch’egli, co’suoi uffiziali e soldati in numero di 8,000, uscirebbero in piena libertà; ritornerebbero in Francia per la via di terra, e quelli che non potessero farlo sarebbero dalla flotta inglese trasferiti per mare ad Antibo ovvero al golfo S. Giovanni; si restituirebbero i prigionieri austriaci; que’patrioti genovesi ed emigrati italiani che seguir volessero l’armata francese, sarebbero considerati come facienti parte di essa; nessuno verrebbe ricercato per la sua condotta politica anteriore; si approvigionerebbe la popolazione di Genova, si avrebbe cura dei malati; e finalmente nel 5 giugno consegnerebbesi la città alle forze combinate austro-inglesi. A malgrado tutto quello che veniva assicurato di favorevole in questo trattato, significò il generai francese che prima della sera egli non apporrebbe la sua firma dietro quella dell’ammiraglio Keith e dei generali austriaci Ott e Saint-Julien; sperando ancora di ricever notizie che potessero fargli cangiar determinazione; e fu veramente degna di ammirazione l’arte usata nel corso di quelle discussioni da questo condottiere egualmente sagace e perseverante nel dissimulare la propria malasituazionc e profittare dell’imbarazzo del suo nemico. Egli non sottoscrisse che alle sette della sera, e si diedero reciproci ostaggi. Finalmente gli 8,ooo uomini della guarnigione francese lasciaron Genova per recarsi a Nizza per terra, dopo un blocco di sessanta giorni e dopo perduta la metà della gente tra morti, feriti e prigionieri. Nel giorno stabilito, gl’imperiali occuparono la porta della Lanterna, e gli Inglesi la bocca del porto; indi entrarono trionfanti Ott e Keith, il primo colla sua armata e