DELLO STATO DI GENOVA stato d’una parte dei succhiasangue che Io aveano sino allora divorato; ma non rimediava alla mancanza dei viveri per cui ognuno soffriva dacché gl’inglesi bloccavano strettamente i porti delle due riviere. Temevasi lo stesso trattamento per parte degli Austriaci, e quindi una parte del popolo univa i suoi sforzi a quelli dei Francesi per trattenere nel nord degli Appennini il barone Melas. Fallì a Championnet l’ardito piano da lui concepito di {»enetrare il centro della linea degli Austriaci per isolare e loro forze, e procurare di vincerli colla celerità delle mosse e colla tattica delle manovre. La sua armata non avea soltanto a combattere contro la fame e l’epidemia, ma provava pure delle perdite a motivo dei disertori. Lo stesso generale venne colto da una delle malattie contagiose che durarono tutto l’inverno, e morì desolato in Antibo il 9 gennaio 1800. Il 18 di questo mese la-commissione governativa, fortemente occupata, come tutte le autorità precedenti, degli ex nobili usciti di Genova, fece una nuova legge per richiamare un’altra volta alla capitale que’di loro che vi erano domiciliati prima del 22 maggio 1797,colla minaccia ripetuta della confisca de’lor beni. Prolungò soltanto le dilazioni accordate, giusta le distanze a cui poteano trovarsi gli individui indicati; e in capo a qualche tempo, mercè una somma da versarsi nella cassa nazionale, scese ad una convenzione coi nobili che aveano già incorsa la confisca. Il primo console della repubblica francese, unite l’armata delle Alpi e quella degli Appennini sotto gli ordini di Masseria,che avea levato dal comando in capo dell’esercito dell’Elvezia, venne coadiuvato da Berthier a completar quel gran corpo e più a formarne un nuovo, sotto-il nome di armata di riserva. Bonaparte avea risolto di inviluppare l’armata austriaca, facendola girare alla sua destra in un punto in cui le montagne di Genova e il S. Gottardo, rimaste in poter dei Francesi, chiudono la vallata del Po. 11 qual piano non sarebbe riuscito senza la perseveranza incredibile di Massena,il quale con un solo manipolo di soldati, e mancante di denaro, viveri e munizioni, fece quanto mai potea attendersi dal meglio approvigionato capitano, P.e III.* T.° IV.0 4 *