DEGL’IMPERATORI DI RUSSIA 417 gli antichi Russi tributavano al lor sovrano.Quando passava per una strada la sua carrozza, doveano fermarsi tutte le altre vetture, e tutte le persone doveano discenderne per salutarlo'a piedi. Nelle udienze solenni,guai a chi non praticava appuntino il numero degli inchini prescritti: 0 incorrevano la disgrazia dell’ inlperatore 0 n’ erano puniti col carcere. Quando recavasi uno straniero a visitare un castello od un giardino iiuperiale, gli conveniva a rimaner sempre a testa scoperta. Paolo talvolta arrestar faceva tra le persone attirate dalla curiosità quelle che gli sembravano sospette o il cui esterno non gli andava ai versi. I ratti notturni, le delazioni, le visite domiciliari, improvvise scomparse di personaggi conosciuti, spargevano l’afflizione e 1 allarme per Petroburgo. Rimasero vietati i balli e le adunanze numerose, e la polizia era divenuta una vera inquisizione politica. La schiavitù nell» maniera del vivere e vestire, la rigorosa etichetta stabilita in tutte le classi sociali aveano reso la capitale un soggiorno triste e lugubre,e a poco a poco ognuno se ne allontanava. Una severa censura vietava l’ingresso dei libri fora-stieri e rigorosamente esaminava tutto quanto stampavasi in Russia. Non venivano ricevuti nell’impero gli stranieri se non con diffidenza ed inquietudine estreme: moltissimi ne venia-no rimandati in dietro, e quelli che vi rimanevano, viveano in un’incomodissima soggezione. Numerosissimi agenti di polizia sorvegliavano la condottale parole e persino i sentimenti individuali. Caterina avea moderato i diritti dei signori livornesi sui loro lavoratori; ma Paolo li repristinò loro. In mezzo a tali capricci e false misure, Paolo lasciava balenar tratti di umanità e giustizia: diede pensioni a sfortunati, fondò ospitali pei soldati: distribuir fece razioni di carne ad ufficiali poveri; richiamò dall'esilio Kosciuzko e gli altri patriotti polacchi che n’ erano stati condannati per aver difeso l’indipendenza della loro patria. Si occupò del bene dello stato, ripigliando 1’ esecuzione del progetto da lunga pezza concepito di unire col mezzo di canali il Baltico col Mar-Nero; aprir fece i canali di Novgorod, Marinsaisk, di Rcrcsina e di Ozin, che furono ultimati dal sùo successore. P.* III.* T.° IV.* »7