DELLA TOSCANA 51’Inglesi e mantenere la neutralità nel porto principale c’ suoi stati, era deciso il direttorio ossecutivo di ripulsare la fona colla fona e far rispettare il suo commercio, e che quindi erasi dato ordine ad una divisione dcll'csercito, da lui comandato qual generale in capo, di prender possscs-so di Livorno. Annunciava clic quella divisione sarebbe entrata colà il giorno io, cioè due giorni dopo, e si diporterebbe secondo i principii della neutralità, e sarebbero scru-polosaiuente rispettati la bandiera, la guarnigione e la proprietà del sovrano della Toscana,uon ebe quelle dc’suoi popoli. n Inoltre, cosi scrivea Bonaparte, bo ordine di assicurare V. A. R. che il governo francese desidera veder continuare Pamicizia che passa fra i due stati,e convinto com'è degli eccessi di cui è testimonio l’A. V. ogni giorno, cui si abbandonano i legni inglesi senza poter porvi freno, sarà per applaudire alle misure giuste, utili e necessarie, clic furono prese dal direttorio esecutivo. Ho l’onore cc. n Murat, da Pistoja condusse l’armata al luogo destinato. Il 39 giugno 1796,alla prima voce della marcia dei Francesi per Livorno, i più doviziosi negozianti inglesi si sbracciarono per partire da colà, seco portando le loro mcrca-tanzic sovra i legni della loro nazione ancorati nel porto; cd allorché comparvero sotto le mura di Livorno le truppe repubblicane, fece vela per la Corsica la (lotta,ch’era composta di sessanta bastimenti di ogni dimensione e scortata da alcune fregate. Non tardò ad entrarvi Bonaparte, accoltovi con vivissime rimostranze di gioia, clic per altro non poteano essere sincere. Egli credevasi già certo di riuscire a discacciare gl’ Inglesi dalla sua patria,cosi vicina a quel porto in cui egli erasi appena stabilito, c fece arrostare il cavaliere Spanocchi, governatore che vi comandava a nome del gran duca, rendendone istrutto il principe con nuova lettera in cui affettava moderazioni e ringraziava Ferdinando di aver proposto il generai Strasoldo acciò procurare all’armata francese tutto ciò di cui abbisognava. Bentosto egli fece porre sotto sequestro le proprietà napoletane e portar via quanto era di ragione degli Inglesi, Austrìaci c Bussi. L’usurpazione degli effetti delle na-