CRONOLOGIA STORICA »enpesi essere stata ricacciata la divisione da essa lasciata nel Tirolo; ma tal contrattempo non impedì ai capi di quél-rannata di profittare dei vantaggi ottenuti,ed inseguire gli Austriaci sino a Clagcnfurt, capitale della Carintia, che fu presa il 29 marzo. L’arciduca Carlo,rinunciando alla difesa delle sponde della Sava e della Drava, si contentò di ordinare al generai Laudon di portarsi alle spalle dell’esercito francese. Bonaparte stabilì il suo quartier generale a Clagenfurt,che avea preso il 29. Di là scrisse il 3i marzo al generale in capo austriaco, invitandolo a concluder la pace. Ma l'arciduca non avea facoltà di trattare; rispose che andava a riferirne a Vienna;e frattanto il generale in capo francese proseguì le sue operazioni militari. Quella parte dell'armata eli’crasi impadronita di Lubiana continuò il 1.° aprile la sua marcia, e giunse a Ju-dembnrgo, discosto da Vienna solo venti leghe. Il 7 i conti di Bellegarde e Merfeld, preceduti dal marchese del Gallo, ambasciatore di Napoli in Austria , si presentarono quali plenipotenziarii dell’ imperator di Germania a chiedere una sospensione d’arini per due mesi. Ma Bonaparte, temendo non ne approfittassero per organizzare l’insurrezione ungherese, l’accordò per soli giorni dieci. Mentre gl’ Imperiali erano scacciati d’Italia, scomparve una loro colonna di prigionieri che trovavasi a Bergamo; c i Francesi incolparono le truppe venete rimaste nella piazza di aver favorita la loro fuga. Il 12 marzo scoppiò a Bergamo una insurrezione.I congiunti invitavano il popolo alla libertà, millantando il sostegno dei repubblicani francesi, che, padroni del castello e di tutta l’artiglieria, avrebbero potuto, ove lo avessero voluto, impedire o comprimere la rivolta. Si creò una municipalità, e dalle torri del castello si levò via lo stendardo veneto. Il giorno dopo, il comandante francese dichiarò al podestà Ottolini dover oggimai il popolo bergamasco esser libero, ed esser quindi indispensabile di rimovere quanto potesse porre inciampo alla sua libertà. Nello stesso istante comparvero due membri della nuova municipalità ad intimare al podestà l’ordine di partire. Ma questi,prima di obbedire c allontanarsi, avea informato il provveditor estraordinario Battaglia della trama ordita contra Brescia, c gli