DEL DUCATO DI MILANO 8r Rivoli. Su quest'ultima egli passò in revista la divisione Vaubois, rivolgendo gravi parole alle truppe che corupone-vanla, e ben presto i reggimenti ch’erano stati da lui .maltrattati vennero posti all’ antiguardo e si copersero di gloria. Alvinzi era padrone del Tirolo e di tutto il paese situato tra il Brenta e l’Adige; ma gli rimaneva a fare il più difficile, passar cioè quest'ultimo liume a viva forza' davanti l’armata francese. Allorché Bonaparte ebbe assicurata la difesa di Montebaldo e rincorate le truppe del generale Vaubois, si adoperò dei mezzi di occupare le alture di Cal*-diero che stanno sulla via da Vicenza a Verona. Nel 11 novembre egli irruppe fuori da quest’ultima città, rovesciò l’avanguardo austriaco e giunse al piè di Caldiero;ma Alvinzi crasi già impadronito di quella posizione; e il 12, al- lo spuntar del giorno, si vide tutta la sua armata coronarne le eminenze coperte di artiglieria formidabile. Azzullossi battaglia che durò per tutto il giorno; còn perdite a un dipresso e’guali dall’una e l’altra parte. Finalmente la battaglia si decise a favor degli Austriaci, i cui avamposti avvicina-ronsi a S. Michele. Allora la situazione dei Francesi, il cui capo svea preso il partito di ritornare al campo di Verona, era veramente assai critica; e già Alvinzi credevasi certo di liberar Mantova e quindi riconquistare l’intera Italia. Nel 14;al finir della notte, le truppe accampate a Verona ripigliarono l’armi e si posero in marcia. L ora e il silenzio che regnava fecero credere che fosse,per quella porzione dell’armata francese, il principio di una ritirata; ma esse truppe invece di seguire la strada di Peschiera, ch’è tra Verona e Brescia, si diressero improvvisamente verso la sinistra e marciarono lungo l’Adige. Prima del giorno giunsero a Ronco; ai primi raggi del sole tragittarono un ponte f;ettato sul piccolo liuniiccllo detto l’Alpon.a un quarto di ega dalla sua imboccatura. Bonaparte,sentendo di non poter espugnare Caldiero, avea risolto di prenderlo a rovescio; tre rialti di terra dividevano da Ronco,e tutte le direzioni erano importanti. Il i5 tre colonne si diressero verso que’trc rialti: l’una alla sinistra rimontò l’Adige sino a dei paludi, donde co-inunicavasi senza ostacolo con Verona; l’altra alla destra s’incamminò verso Albaredo e si estese sino aH’Alpon;fì-P.r III.’ T.° IV.0 G