DELLO STATO DJ VENEZIA .5«, comandato dal generai francese Serrurier : parte però delle truppe che aveano combattuto a Kivuli ejra già giunta nelle lince. La guarnigione fu respinta in Mantova senza aver potuto unirsi al corpo che era in marcia per liberarla,e quel corpo stesso che tenca il tergo contra il sobborgo S. Giorgio, ov'crasi trincerato Miollis, si vide ben tosto messo in disordine e nell'impossibilità di resistere. Proverà,costretto ad arrendersi prigioniero di guerra con circa 6,000 uomini che gli restavano, rassegnò 1 suoi bagagli, la sua artiglieria e le bandiere. Quest azione decise della sorte di Mantova, che capitolò, il 1 febbraro. Successo così felice permise all'armata francese di rientrare nel Tirolo.e di là avvanzarsi sovra un'altra porzione del territorio veneto. Bouaparte crasi sempre più convinto che qualunque fossero i suoi vantaggi, la guerra sarebbe interminabile sino a che non la portasse nel seno delle pro-vincic austriache. E di fatti bastava all' armata nemica di raggiungere le sue provincie,perchó tosto rimettesse le sue forze. In conseguenza della presa di Mantova egli concepì P ardito progetto di scacciar gl'imperiali al di là delle Alpi Giulie, inseguirli sulla Drava, la Muer, passare il Simmc-ring,e costringere l'imperator d'Austria a segnare in Vienna stessa la pace. L'armata era bella, numerosa e nello stato più florido, ma si trovava separata dalle sue frontiere da grandi distanze, da cinque fiumi d'Italia e dalle Alpi: essa non poteva dunque che diflicilmcnte ricevere rinforzi, o aprirsi un varco in caso di disastri. Appigliandosi al partito di uscire dalla penisola italiana per là via delle Alpi Norichc, premeva sovrattutto al generale in capo francese di non lasciarsi addietro ona popolazione clic nutrisse disposizioni ostili. Ora ogni procedura dei Veneziani almeno clic sia annunciava intenzioni nemiche; e ben presto tra i due governi s'introdusse quel cambio di rimproveri clic ordinariamente precede le rotture senza giustificarle. Vedevano i Veneti che tutte le città del Milanese chiedevano ai generali od agenti francesi, ovvero accettavano da essi una nuova forma di governo. Seguivano lo stesso esempio Reggio, Modena, Bologna e Ferrara, ed a gran passi si avvicinava anche a Venezia stessa il contagio. Quanto ai governatori di Parigi, essi più non ¡studiavano