DELLO STATO DI GENOVA 7 la libertà dal luglio 1789,0 su ciò che succedeva ancora nel 1790; e in allora alcuni più clic altri dichiarati amici delle dottrine che si professavano pubblicamente a Parigi e in quasi tutto il reame di Francia risolvettero di naturalizzarle colla loro patria; cominciando dall’erigere un club a Genova presso il farmacista Morando; c il governo, sino a clic la conventicola non divenne di troppo considerevole, stimò di poter tollerarla senza pericolo. Nel correre dell’anno 1790 scoppiò dissidio tra il senato di Genova e il re di Sardegna all’occasione di violata giurisdizione e d’insulto praticato agli abitanti di Carosio, villaggio che dalla metà del 18.0 secolo dipendeva dal Piemonte. Quale mediatrice nella piccola guerra clic avea cominciato a farsi colla penna intervenne la Francia,c non si avea appena avuto il tempo di imbrandire le armi, quando la corte di Torino diede ordine alle sue truppe di deporle, e accettò le condizioni di un trattato di rappatlumazionc. Nel 1791 i rivoluzionarli francesi nulla trascurarono per legare vieppiù alla lor causa quelli dei Genovesi elic vi erano disposti. Si assicurarono degli uni col lenocinio dello teorie politiche, e degli altri coll’esca della cupidigia. Sul finir di quest’anno venne a Genova nominato de Semonville a ministro plenipotenziario del re costituzionale dei Francesi, in sostituzione al marchese de Montcil, cui si partecipò l’ordine della sua recessione. Molta magnificenza sciorinò il nuovo ministro nell’esercizio di sua missione. Nel 1792, tosto che penetrarono in Savoja le armate francesi, si fece sollecito il senato di dichiarare la sua risoluzione di rimanersi neutrale. Benchò più dopo esso avesse mutato consiglio al vedere formarsi contra la Francia la (»rima alleanza e prendervi parte due potenze italiane, cioò ’imperatore d’Austria nella sua qualità di duca di Milano, e il re di Sardegna siccome quello clic teneva ancora in sue mani ciò che cliiamavasi la chiave d’ Italia, non era per altro più ormai possibile che il governo della piccola repubblica marittima di Genova seguisse un piano di condotta diverso da quello già dichiarato,e ch’era d’altronde favorevole all’interesse del suo commercio. Se quel governo si fosse allora determinato per la guerra, sarebbe esso stato