DELLO STATO DI VENEZIA 203 Venezia,ricevette dal generale in capo l’ordine di annunciare che que’ Veneziani clic non amassero restare sotto il dominio austriaco, troverebbero nella repubblica cisalpina non solo asilo ma accoglienza favorevole; godrebbero dei diritti di cittadini,e a* compenso delle loro perdite si riserberebbe a loro pro il prodotto delle spoglie della loro patria. Villctard stesso era incaricato di provvedere a ciò; missione per lui aspra, trovata tale da lui stesso, benché autore dqlfa rivoluzione operata in Venezia. Era essa aspra specialmente pei Veneziani,clic perdevano una patria, ma non c’rra mezzo di ricusare sommissione ed ubbidienza; e l’indignazione giunse al suo «olmo, essendo giusto dire che nc prese parte l'agente medesimo, obbligato ad eseguire siffatti ordini. Nel 24 ottobre scrisse egli a Bonapartc una lettera arditissima e piena di coraggio, in cui dichiarava che i membri del veneto governo preterivano l’indigenza all’infamia. Gli rispose il generale co’termini i più ingiuriosi per la nazione veneta, soggiungendo gl’individui determinati di seguire 1’ armata francese avere tutto il tempo necessario per vendere i loro ben»; in libertà di fare, quanto al resto, ciò che riputassero migliore. Il 18 gennaro 1798 i Francesi sgombravono da Venezia, dopo molte depredazioni e distruzioni inutili;e nel gior-no.stesso vi giunsero gli Austriaci. Il Pesaro, che tanto recentemente crasi veduto partire dalla sua città natale per recarsi, come diccvasi, a cercare la libertà nella Svizzera, vi rientrò nella qualità di commissario dell’ imperatore. I nobili quiqdi, come antichi sovrani del paese, prestar dovettero nelle mani del loro collega il giuramento d’obbedienza; ed il doge Manin egli pure obbligato, per pronunciare la formula richic&ia, di comparire davauti il Pesaro,trasformato in agente dell’Austria, tu colto da tale commovimento, che cadde a terra fuori de’sensù Quella porzione di popolo che crede maisenrpre di far qualche guadagno in un cambiamento di gover/io non mancò di darsi in preda a qualche bollente dimostrazione di allegrezza. Le autorità interinali, e solo un piccol numero di nobili, solennizzarono con feste quel cangiamento. Quanto ai fanatici od avidi, clic aveano abbracciato le speranze nate colla rivoluzione .veneta,fuggirono con in cuore la rab-