326 l’indipendenza bulgara vani Turchi. Ma, per l’anniversario della nascita del Sultano, quest’anno, è stato Re Edoardo che ha mandato un caldo ed affettuoso telegramma a Yldiz Kiosk e non Guglielmo II! L’Imperatore tedesco che stringeva la mano di Abdul-Hamid all’indomani dei massacri armeni, che consentiva all’Augusta Sua Consorte di accettare i diamanti che Le offrì il Sultano rosso, non si è sentito di telegrafare facendo voto per il trionfo delle idee liberali! Negli stati balcanici il trionfo della rivoluzione non fu accolto nello stesso modo. La Grecia non dissimulò il suo vivo compiacimento, che trova la sua spiegazione nelle relazioni tese che questo paese ha con la Bulgaria per la questione Macedone. La Grecia, militarmente debole, vide nella proclamazione della Turchia costituzionale, un freno alle aspirazioni bulgare. È vero che anche le aspirazioni greche ricevettero un gran colpo. Ma la Grecia sapeva benissimo che il giorno nel quale la Macedonia avesse dovuto essere divisa fra le potenze balcaniche, nulla, o ben poco sarebbe toccato alla Grecia, e che se si fosse dovuta rimettere alla sorte delle armi, la Bulgaria, di tutte più forte, avrebbe avuto la parte maggiore. Piuttosto che alla Bulgaria, a nessuno, — era da un pezzo il suo programma, che il trionfo della rivoluzione turca pare aver realizzato. Quanto alla Bulgaria, sarebbe certamente esagerato il dire che il nuovo ordine di cose in Turchia vi è stato accolto con entusiasmo. Ma lo accettò lealmente. Nulla lasciava prevedere potessero sorgere le difficoltà, che dovevano poi condurre alla grave situazione attuale, a proposito delle relazioni fra la Bulgaria e la Turchia, quando un malaugurato incidente accese la miccia che doveva far divampare l'incendio balcanico.