308 I N REGIME SCOMPARSO. nelle più alte cariche, come giù giù fino negli ultimi gradi delle gerarchie civili e militari, facevano tutti quanti a chi rubava di più. Naturalmente, nella speranza di potere un giorno rubare il molto, la maggior parte si contentava del poco. Non potendo aspirare ai milioni di bacschich che ebbe l’Izzet per la costruzione o per le riparazioni di navi... che non servono a nulla, vi era della gente la quale si contentava della modesta mancia di una lira turca o magari di ■ mediidjè! Durante il mio recente soggiorno a Costantinopoli, ho avuto occasione di vedere Izzet pascià e di richiedergli alcune fotografie. Me le mandò due o tre giorni dopo per mezzo di un ufficiale di marina, un sottotenente di vascello, mi pare. Ero lievemente indisposto, per cui lo ricevetti in stanza da letto all’albergo, presenti tre o quattro amici che, gentilmente, venivano a tenermi compagnia. Dopo scambiata qualche paròla, lo pregai naturalmente di ringraziare l’Izzet, e siccome non avevamo proprio più nulla da dirci e, d’altra parte, non sapeva che qualche parola di cattivo francese, credevo se ne andasse. Invece rimase lì, guardandomi, di quando in quando, come se volesse dirmi ancora qualche cosa, e ci volte un certo tempo prima si deci, lesse a prendere la risoluzione di congedarsi. Ap-pena uscito, uno dei miei amici, che conosce bene la Turchia dove dimora da molti anni, mi disse subito : — Ma non avete visto che non voleva andarsene? — Sì, ho veduto. Ma perchè? - Per la ragione molto semplice che aspettava un bacschicli... Allo stesso modo che lo accettano e lo chiedono, e magari di molte migliaia di lire, i segretari del