78 A COSTANTI NOPOl.l riuscire. Iai .sanno bene gli Ambasciatori die gareggiano nel «iure pranzi, ricevimenti, nel mettere sempre con maggior lusso i loro palazzi, e nel far divertire la società elegante di Costantinopoli... e i grandi |x-rsouaggi dell'impero. Il Constans, Ambasciatore di Francia, ha dato per l'appunto ieri sera, un gran ballo in costume, ette doveva aver luogo in carnevale, ma che, per la morte del vecchio Ambasciatore Inglese, era stato rimandato. Naturalmente, nessuno degli alti personaggi della Corte imperiale, e del Governo ottomano mancava ieri sera. Mentre i giornali d'Furopa — qui si seguita a dire cosi come una volta parlano di un’altra dimostrazione navale che il Constans vorrebbe far fare alla Francia per la questione delle miniere di Eraclea, si capisce come il Sultano abbia dato ordine a tutti di intervenire. L'assenza di questo o di quello avrebbe potuto dar luogo a qualche commento. Dei Capi Missione, compreso il nostro, il nobile Sforza che è in questi momenti Char-ijè d allatres, nessuno era in costume. Ma, di diplomatici sotto mentite spoglie ve n'erano parecchi, a cominciare da un consigliere dell'Ambasciata della Repubblica vestilo da Re (Luigi XIV) per finire ai nostri ufficiali, il tenente di Bellegarde vestito da palikaro e il lenente Amadasi da contadino sardo, (.'alleanza Franco-Russa rappresentata da due vegliardi, il Constans e lo Zinovieff. è rimasta in piedi fino alle tre del malUno. Naturalmente, gli alti funzionari turchi sono in-tervenuU in grande uniforme, facendo grande sfoggio. come al solilo, di decorazioni di lutti i colori j di tutte le specie. Il Sultano non credo darebbe mai nemmeno ai giovani il permesso di mettersi in costume. E non dà sempre, del resto, a tutti, nemmeno quello li andare ad una festa o ad un pranzo offerto