l'annessione df.i.i.a Bosnia Erzegovina. Nello stesso discorso il barone Aelirenthal ha lascialo jiurc comprendere chiaramente come l’Austria abbia rinunziato a tenere i suoi reggimenti nel San-giacrato perchè, come si è già detto, la loro posizione diventava ili giorno in giorno più difficile. Ed era, del resto, già diventata grave da qualche tempo, anche prima dei recenti avvenimenti nella Bosnia e neU’Erzegovina. Ed è stata forse la minaccia e il pericolo « di essere coinvolto negli affari turchi e allontanati dalla politica di benevolenza e del più stretto non intervento » (1) che ha deciso il Governo di V ienna a precipitare le cose. Il margravio Pallavicini, prima ancora che il suo ministro degli esteri parlasse alle Delegazioni aveva spiegato ancora più chiaramente questo concetto, con una sincerità che a taluno è sembrata a dirittura ingenua.... » In seguito al ristabilimento della Costituzione in Turchia, — ha detto testualmente il Pallavicini — esisterà per la Bosnia e l’Erzegovina una situazione propria a creare complicazioni serie, poiché, essendo la popolazione di queste provincie ottomana di diritto e austriaca di fatto, poteva mandare deputati al Parlamento ottomano, a votare leggi in opposizione allo Stato di occupazione (Austria), leggi di cui potevano chiedere l’applicazione direttamente al Sultano ». Dalle parole dell’Aehrenthal e da questo commento anticipato del rappresentante Austro-Ungarico sulle rive del Bosforo, risulta evidente, come, se vi era una circostanza nella quale non si doveva parlare di « mere finzioni », era proprio questo! Nessuno poteva certo immaginare che la questione d’Oriente sarebbe risorta d’un tratto più grave e mi- (1) Sono le parole adoperate dalTAehrenthal.