XXXIV INTRODUZIONE come contro uno dei più abbietti rappresentanti della tirannia, anche se fosse stato semplicemente per mandarlo a casa, non sarebbe stato forse ugualmente un utto inconsulto? Una specie di provocazione contro il partito che trionfava? A Costantinopoli, quando la Colonia italiana si riunì per protestare (e il voto di protesta contro l’ambasciatore del comizio indetto l'indomani, ed al quale la Colonia era ai completo, fu unanime, poiché vi si associarono anche le persone note per esser sempre state nelle migliori relazioni col marchese Imperiali) tutti sapevano come erano andate le cose. Il giorno prima il famigerato Melhamè aveva avuto un colloquio, durato più di un’ora, all'ambasciata. I.a scusa messa innanzi che il Melhamè e tutta la famiglia avevano accompagnato a bordo un loro figlio che veniva a ltoma per raggiungere il suo posto di segretario deH'ambasciata turca, ha fatto ridere. Ma come? lira nominato da due mesi e — proprio quel giorno — si decideva a partire per Roma? Senza nemmeno aspettare di vedere come si mettevano le cose? Un’altra circostanza che produsse la più penosa impressione, fu la presenza a bordo della scialuppa che condusse il Me.hamè a bordo del llosnia, del colonnello E.ia, nostro addetto militare. Anche a questo si è cercato una scusa e si disse che egli pure accompagnava altre persone a bordo. Sarà verissimo, e non sarò certo io che ne dubiterò, se il colonnello Elia lo ha affermato. Ma io ha affermato proprio lui? In ogni modo, è sembrato inverosimile, per lo meno cosa non comune, che un colonnello accompagnasse un modesto ufficiale subalterno: Per cui molti liun detto invece che il colonnello Elia è un ufficiale troppo avveduto per aver accompagnato il Melhamè senza che l’imperiali gliene avesse manifestato il desiderio. Del resto, anche ¡’accompagnamento, se fosse stato quello che si usa fare normalmente per chi se ne va e non per uno che scappa, sarebbe stato dei più curiosi, poiché appena a bordo — i due Selim... si nascosero! Disgraziatamente per noi — ed è ciò che ha creato gravi imbarazzi col cessato regime, e ne ere« oggi ancora de’ più gravi col nuovo ordine di cose — uno dei nostri ufficiali in servizio a Costantinopoli è legato da vincoli di parentela al Selim Melhamè. Il maggiore Ro-