176 LA RIVOLUZIONE tato, le modificazioni nella costituzione del Gabinetto furono una sorpresa per tutta Costantinopoli. L’ex Gran Vizir non sapeva nulla dei cambiamenti che si preparavano e si disponeva anzi ad andare a lldiz Kiosk per prendere parte al Consiglio di Gabinetto, quando gli fu annunziato che il Sultano lo esonerava dalle sue funzioni. Fu detto che la causa immediata della caduta di Ferid, sia stata il telegramma inviato al Sultano dagli Albanesi, i quali lo informavano di aver giurato di sostenere la Costituzione. 11 Sultano, si narrò in quei giorni, avrebbe domandato a Ferid di spiegargli l’atto straordinario degli Albanesi, ed il Gran Vizir si sarebbe rifiutato di dire la propria opinione, se non alla presenza dei Ministri. Allora il Sultano avrebbe voluto consultare personalmente tutti i Ministri e i due ex Gran Vizir, Said pascià, e Kiamil pascià, ed, in seguito a questa conferenza, avrebbe deciso la destituzione di Ferid. Può darsi che l'atteggiamento di Ferid abbia precipitato la decisione del Sultano. Ma ò chiaro che, nell’animo suo, il mutamento era già stabilito. 11 fatto stesso di aver voluto sentire l’avviso dei due ex Gran Vizir liberali, mostra come fosse deciso a cambiar rotta. Con la nomina di Said pascià, sperava ancora di soddisfare e di calmare i Giovani Turchi: di poter procedere nella via delle concessioni, facendo un passo alla volta, e di evitare il trionfo della rivoluzione. Il povero Ferid si rassegnò alla sua sorte senza protestare. E noi altri Italiani non potevamo certo sentire un grande dispiacere per la sua caduta. Il suo contegno verso l’Italia, è stato una delle ragioni, per le quali, in varie circostanze, le relazioni nostre con la Turchia furono assai tese. Senza dubbio, da parte nostra, si sono commessi parecchi errori, destando