Il sosia (li Abiliti II ani iil 305 che, da un momento all’altro, poteva capitare lo stesso brutto scherzo anche a loro. Per fortuna il proprietario della nostra casa, — mi dicevano, — è un greco, e la polizia non potrà comandare con la stessa disinvoltura, come ha fatto con quel disgraziato armeno, che, sebbene ricco — anzi appunto per questo, — ha dovuto affrettarsi ad ubbidire, e non ha nessuno a cui ricorrere per protestare e farsi proteggere. Assai probabilmente però, il povero armeno — cioè il ricco armeno — ha preferito alzare il muro e rovinare la sua casa, anziché pagare la somma che qualche strumento della polizia e qualche spia gli aveva domandato... per rinunziare al rapporto che intendeva fare. Costantinopoli era piena di manigoldi che facevano denari a questo modo, con la minaccia, il ricatto, e la prepotenza. Uno dei più celebri è stato quel Fehim pascià che la popolazione ha linciato a Brussa dove lo aveva relegato, da poco piii di un anno, il Sultano. Era un uomo di quelli che, senza tanti complimenti, entrava nelle case e puntando il revolver contro la vittima designata, gli diceva, come i mal-fatto' i del buon tempo antico : « o la borsa o la vita». Ere ¡ventato il terrore di Costantinopoli per questi suoi atti di brigantaggio, pei quali nessuno osava punirlo, sapendosi che godeva dell’alta protezione del Sultano, dovuta sopratutto al fatto che suo padre era un fratello di latte di Abdul Hamid. Nel mondo mussulmano i vincoli per questa parentela di latte, bau quasi la stessa importanza dei vincoli di sangue. Ismet. bey, secondo alcuni poi, non era soltanto fratello di latte, ma un fratello vero, che, fisicamente, e anche nella voce, assomigliava al Sultano in modo Mantegazza. Turchia liberale 20