lldiz Kiosk tutta la verità, dimostrargli come non fosse più possibile pensare alla repressione, informarlo che le truppe mandate contro i ribelli si erano unite a questi ultimi e come non fosse affatto da escludere il pericolo che tre corpi d’esercito, circa novanta mila uomini, marciassero sulla Capitale! E fu in seguito a queste dolorose notizie che il Sultano cominciò a interrogare il Gran Vizir, i ministri, che volle seni-lire vicino a sè, per interrogarli, per sentirne l’avviso ad ogni momento, per dettar loro delle decine di telegrammi, i suoi favoriti, e si decise finalmente a far chiamare Said pascià, Kiamil pascià, lo Scheik-ul-Islam e una quantità di altri personaggi. Il mutamento ministeriale non ottenne però l’effetto sul quale pareva aver contato il Padiscià. I Giovani Turchi approvarono la scelta di Said, ritennero come una soddisfazione data a loro la revoca di Miza pascià dalla carica di Serraschiere e la trasformazione del Serraschierato in un ministero (ministero della guerra) come tutti gli altri, affidato a Omar Pascià, capo di Stato Maggiore; ma non videro però una vera garanzia altro che nella nomina dell’ex Gran Vizir Kiamil pascià, come ministro senza portafoglio. La nomina di Said pascià non sarebbe bastata. Tanto più che il vecchio uomo di Stato è sempre stato consideralo un po’ come una sfinge e si ricordò subito che il Sultano aveva già fatto appello a lui altre volte, e sempre quando si era trovato in momenti difficili. A molti Giovani Turchi è sempre stato un po’ sospetto poiché non è certo stato troppo entusiasta del parlamento nel 1876. D’altra parte i Vecchi Turchi, il partito ultra conservatore, ha sempre temuto le sue idee riformatrici. Fu ricordato come il suo programma, tutte le volte che fu chiamato