Il programma de! nuovo ministero 237 progetti di lavori pubblici per assicurare il progresso dell’agricoltura. Il Ministero si proponeva fermamente di riformare le pubblica istruzione, finora difettosa e non conforme alla rinomanza dell'impero, rispettando completamente i principi sanciti dalla Costituzione. Siccome l’eguaglianza nei diritti implica anche l’eguaglianza nei doveri, così il Ministero dichiarava di pensare alla generalizzazione del servizio militare a tutte le classi della popolazione e all’ammissione dei fanciulli non mussulmani nelle scuole militari. Così il ministro — aggiungeva — sta studiando i regolamenti e i progetti necessari per la riforma dell’amministrazione giudiziaria: ed annunziava già preparati dei progetti per modificare le leggi giudiziarie che verranno sottoposte al Parlamento e che senza menomare l’indipendenza della giustizia, si studieranno i mezzi per mettere i Tribunali in grado di ispirare fiducia. 11 Ministero dichiarava quindi di voler portare tutta la sua attenzione sul mantenimento dell’ordine pubblico all’interno e all’esterno. Tutti gli indigeni e gli stranieri debbono vivere in perfetto accordo. Siccome la Turchia vuol mantenere buone relazioni con tutte le potenze vicine e con tutte le potenze amiche e siccome non ha altro desiderio, all’estero, che la piena difesa delle sue frontiere, dei suoi diritti di sovranità e dei suoi trattati e vuol vedere rispettati la sua dignità e il suo onore nazionale, la politica estera si baserà su questi criteri : I privilegi stranieri aboliti. — Le buone relazioni si manterranno con tutti i Governi. II Governo — diceva il programma — cercherà di sop primere col consenso degli Stati interessati i privilegi eccezionali di cui godono in Turchia i sudditi di alcuni Stati esteri, all’infuori delle regole generali di diritto internazionale, in virtù di alcuni trattati antichi e alcuni usi e costumi vecchi. Il Governo mirerà a creare una situazione generale che inspiri fiducia a tutti nei diversi servizi dello Stato, per far comprendere anche agli stranieri l’inutilità dei loro privilegi. Il Ministero ripeteva quindi che avrebbe dato un indirizzo nuovo agli affari secondo la volontà del Sultano e secondo la costituzione. Il programma terminava dicendo che il Governo sperava nella difficile situazione presente, che le sue intenzioni sarebbero state apprezzate e che la sua opera avrebbe avuto l’appoggio dell’opinione pubblica.