Ufficiali c truppe non pignte 1 il solo raramente u impedire un abuso, a mettere un freno agli atti di qualche prepotente! Ho veduto ieri, per esempio, un generale di divisione, che ora se la passeggia qui tranquillamente, messo a metà paga in seguito ai reclami dei nostri carabinieri. Non trovando in un paese del vilayet, un alloggio conveniente, occupò tranquillamente la casa di un privato che gli parve più adatta, abbattendo delle porte, a-sportando dei mobili; e facendovi lare dei lavori, senza la menoma idea — a quel che pare — di com-• piere una prepotenza. In quel paese vi era un nostro tenente dei carabinieri, e capitàno quindi della Gendarmeria. Il disgraziato proprietario della casa andò dall’ufficiale italiano per reclamare. Il capitano si presentò al generale cercando di fargli capire come non fosse giusto ciò che aveva fatto, e come, se non se ne andava, era nella necessità di fare rapporto. Difatti sul diniego assoluto del generale di lasciare la casa, il capitano fece rapporto al nostro Aggiunto e il reclamo arrivò fino all’ispettore Generale delle Riforme. Il quale rispose trattarsi di una questione puramente civile, nella quale la gendarmeria non poteva e non doveva entrare. Quella volta gli Aggiunti Europei si impuntarono e il generale di divisione fu obbligato a sloggiare e punito. Ma è un caso raro! E sono infiniti invece i casi nei quali la prepotenza rimane impunita e la vittima non reclama nemmeno per tema del peggio!... Dal generale fino all’ultimo soldato tutti reputano di avere il diritto di fare quello che vogliono, e di taglieggiare queste disgraziate popolazioni. Tanto più quando, non solo non ricevono la paga, '■ome adesso, da mesi e mesi; ma vi è anche il pericolo che. da un momento all’altro, possano addirittura mancare i