100 A COSTANTINOPOLI Cuuslans ha, ili fronte al proprio (ioverno, una posizione che non ha nessun altro Ambasciatore, e che pare gli permetta di mandare al Governo Turco degli ultimatum, di minacciare con note perentorie e di prendere anche nelle questioni, nelle quali sono interessate altre Potenze, un atteggiamento in contrasto con l’indirizzo generale della politica estera seguita dal suo governo. 1 maligni dicono che il Governo della Repubblica, pur non approvando tale eccessiva attività del suo Ambasciatore, lo lascia qui a Costantinopoli.... per non averlo a Parigi. Poi vi è da tener conto di questo, che Constans ha passalo la settantina, (.»tre all'essere considerato in Francia come l’uomo che ha debellato con la sua energia il boulangismo — il che sarebbe bastato a creargli una posizione speciale — ha avuto, in certo modo, ai suoi ordini, talvolta in qualità di modesti segretari, gli uomini che ora governano la Francia, che pare talvolta tratti ancora adesso con jna grande disinvoltura, rispondendo quando e come crede e, spesso, dando anche una importanza molto relativa alle loro istruzioni. Almeno cosi dicono per dare una prova della sua potenza i suoi ammiratori... Comunque, qui si parla apertamente della triade costituita dal Constans, da un alto funzionario della Banque Ottomane e dal conte Vitalis. direttore della Regia che aveva preso l’iniziativa per il monopolio delle concessioni minerarie di Eraclea, come di una triade onnipotente, o quasi. Triade la quale non avrebbe saputo dissimulare la sua irritazione per il fatto che la concessione italiana, punto disposta a lasciarsi assorbere dagli interessi francesi, è stata l’ostacolo più serio incontrato per l’attuazione del suo vasto programma. Ija concessione italiana copre una superficie esplorata di 50 chi-