380 l’annessione della Bosnia Erzegovina scorso di Carate che l’Austria-Ungheria violasse quello di Berlino, chiamando mere finzioni e « uno stato di diritto fittizio » ciò che era stato stabilito ed accettato dall’impero alleato? Di fronte a tali contraddizioni non è possibile precisare dati e circostanze. Quando i ministri si smentiscono a questo modo, (poiché le dichiarazioni dell'on. Tittoni non collimano con quelle del ministro degli esteri russo, nè con quelle del barone Aehrenthal) (i) non è facile stabilire con precisione ciò che è accaduto e come. Fu posto un dilemma molto semplice. 0 l’on. Tittoni è stato informato in tempo utile, e allora è, stato un errore sotto tutti i punti di vista, pei nostri interessi materiali e morali, e per la posizione nostra in Oriente la sua allusione incondizionata al progetto deH’Austria-Ungheria o non ne fu avvertito che all’ultimo momento: e dove se ne va, allora, la tanto vantata intimità delle nostre relazioni con l’AUeata, intimità che era stata da due o tre anni, la base, il pernio della nostra politica estera ed alla quale abbiamo sacrificato sempre tutto il resto? Ma, per via di facile induzione, a mio avviso, è evidente che il discorso di Carate, e non già le smentite e le affermazioni suggerite dopo dalla opportunità, sopratutto quando si parlò della Conferenza, e si avvidero alla Consulta che l’Italia si era troppo compromessa, risponde alla verità. Non bisogna dimenticare che se vi è un trattato di alleanza che ci lega agli Imperi centrali, vi è anche un’altra convenzione, la quale ne è in certo modo il complemento, che riguarda per l’appunto le questioni balcani- (1) 11 Tagblatt ufficioso affermava il 12 ottobre che. contrariamente a quanto era stato eletto, era in grado di assicurare che I’Ttalia c la Russia furono avvertite in occasione dei convegni di Salisburgo e Buchlan della imminente : nnessione contro la quale non elevarono obiezioni.