I.’Haliti e la Turchia xxxix siderazioni personali prevalgono. A volte, per far piacere u questo o quel diplomatico, si (anno dei movimenti che vanno a colpire e a spostare altri senza che vi sia ragione ulcuna per giuslilicure il mutamento... o si lasciano »coperti per mesi e mesi posti importanti. Nelle questioni balcaniche avevano richiamalo nuovamente l'attenzione della Diplomazia e dei Gabinetti europei, e al Montenegro dove abbiamo interessi che hanno acquistato ancora maggiore importanza dopo lu questione delle ferrovie sollevata dal barone Aehrenthal, e si «volgevano, d'altra parte, avvenimenti che potevuno preoccupare; e intanto la nostra legazione di Ccttigne è rimasta scoperta per parecchi mesi. Si tardò un (lezzo a nominare il nuovo ministro, poi, appena nominato il marchese Carlolti, lo si chiamò a Roma a fungere da rapo di Gabinetto del Ministro. Ma II raso più tipico 6 quello di Atene. Il titolare di queda Legazione è stuto fino a poco tempo fa il comm. Bollati... che viceversa fungeva da segretario generale al Ministero. E questo per un anno. In dodici mesi il comm Rollati non andò ad Atene che quindici giorni per il viaggio del Re! E, ben inteso, rimanendo a Roma, non tenne più casa ad Atene. Pur continuando a percepire, naturalmente, l'assegno di rappresentanza come ministro ad Atene, cioè 30 mila franchi — meno la parte che, per cousuetudine, il ministro assente luscia all'incaricato d affari lino alla sua nomina a segretario generale effettivo 30 mila franchi, sia pure detratto qualche migliaio di lire, non sono troppi per rappresentare il ministero degli Esteri ai /tee o clok dell'ExccUtor c nei ritrovi mondani di Roma? Ed è veramente strano che, mentre alla Camera e nei giornali avanzati si attaccano talvolta violentemente il Governo e i ministri magari perchè 500 lire suno spese a un modo piuttosto che a un altro, nessuno flati, quando, come nel caso utluale, una somma molto più forte che in bilancio è stanziata con uno scopo, perche I* Italia sia degnamente rappresentata all'estero, è invece percepita da chi se ne sta tranquillamente a Roma! Tanto più quando, per questo, si verificava nella capitale, dove tale diplomatico era ufficialmente accreditato, un vero scandalo. Per un anno circa, la Legazione d'Italia ad Atene — e, si noti bene, proprio ail'indomani del viaggio del Re destinato, come si disse, a rendere più cordiali e più seguite le relazioni fra 1