Fuad-pasciA all'ambasciata americana 89 ministri escono di casa, e, meno che mai, fanno delle visite. Per accettare poi un pranzo, un invito da Europei, hanno bisogno del permesso speciale del Sultano. Che non sempre lo concede... Da un momento all'altro il ministro o il personaggio potente, senza nemmeno sapere nè immaginare di dove gli venga il colpo, può cadere in disgrazia ed essere mandato in esilio... in qualche lontano paese dell'Asia Minore, di dove, nove volte su dieci, non ritorna piò, e dal quale giunge dopo qualche tempo la notizia della sua morte. Chi vive a Costantinopoli è abituato a tal genere di sorprese! Adesso però, ed è già capitato più d'una volta, il l>ersonaggio minacciato dalla collera del Sovrano o dei suoi favoriti, se arriva in tempo, cerca di rifugiarsi in un'Ambasciata e di scappare sotto la protezione di qualche Rappresentante Estero. Ne offre un esempio Fuad-pascià, ambasciatore turco a Madrid. Povero diavolo! Non riceveva più stipendio da parecchi mesi, e non sapeva più come andare avanti. Venne a Costantinopoli per reclamare il suo avere, e passò qualche tempo al Pera Palare conducendo vita piuttosto brìHante e frequentando parecchie persone del Corpo Diplomatico, il che destò subito sospetti. D'altra parte pare ejrli manifestasse un po' troppo apertamente le sue opinioni, e il suo malcontento. Il fatto è che. avvisato a tempo che volevano giocargli qualche brutto tiro, usci daH'alberjro e infilò la porta del-l’Vinbasciata desìi Stati Uniti ebe è. con la nostra, una delle ambasciate più vicine all’albergo, domandando asilo e proiezione e minacciando «caudali. Quando uno si sente protetto, è ancora il mttuo migliore per ottenere qualche cosa. 1 ministri e «rii ambasciatori si rifmriano alle l,epaxioni cosi come in una qualunque repubblica di Haiti; e i diplomatici